In giro per il Tufello tra memoria, architettura, rassegnazione, speculazioni, in un silenzio rotto soltanto dal "sorriso magico".
racconto fotografico di Mauro NAVARRA
Roma, novembre 2020
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Gli abitanti, orgogliosi di questa realizzazione che accende un faro su questa mesta periferia dove ai problemi passati si vanno ad aggiungere le paure per gli sfratti e lo spettro della "gentrificazione" , indicano la meta ai numerosi romani che raggiungono il quartiere, quasi in un pellegrinaggio dovuto per onorare il loro più importante concittadino, amico e fratello di sempre.
Benché ho avuto modo di ammirare Gigi Proietti, soltanto attraverso i suoi spettacoli, il cinema e la TV, a partire dal teatro tenda di piazza Mancini, (erano i tempi di Masaniello, di Spaziozero al Testaccio, parliamo di preistoria), lascio il ricordo della sua persona a chi ha avuto la fortuna di frequentarlo e di imparare l’arte attraverso i suoi timbri di voce, la sua mimica, la sua intelligenza.
Quello che invece vorrei suggerire ai tanti che in questi giorni arrivano per la prima volta nel quartiere è di cogliere l’occasione per fare una passeggiata per le vie della borgata racchiuse tra le trafficate arterie di via delle Vigne Nuove, via delle Isole Curzolane e da via Monte Resegone per riscoprire la calma e la serenità di un tempo che ancora si respira tra i verdi cortili dei fabbricati dove tutti si conoscono e dove giovani e anziani osservano i bambini giocare serenamente sotto casa mentre fuori i negozi si trasformano in luoghi di incontro e di conversazione come le botteghe di un tempo di cui hanno conservato l'impatto iniziale.
Ma un angolo di storia, di architettura e di urbanizzazione particolare, ai più poco conosciuta, la si può ammirare semplicemente attraversando via Capraia proprio a fianco della recente opera di Lucamaleonte. Qui si trova infatti uno dei primi nuclei abitativi, ancora a basso impatto intensivo da cui verso la fine degli anni 30 è nata la borgata del Tufello. I lotti delle case popolari chiamate dagli abitanti le francesine in quanto accolsero gli emigrati di ritorno dal sud della Francia e dalla Corsica prima a seguito dell’inasprimento della guerra con l’Etiopia (1936) e poi alle prime avvisaglie dello scoppio di un secondo conflitto mondiale.
Oltre agli sfrattati a seguito degli sventramenti del centro storico di Roma per dare luce alle “vie dell’impero”, la maggior parte dei quali furono collocati negli alloggi di Val Melaina (1934), sul finire del 1938 fu realizzato dal governo fascista il piano di rimpatrio dei connazionali che in cerca di fortuna a causa dei blocchi statunitensi del 1924 scelsero il paese d’oltralpe per dare un futuro migliore ai propri figli e/o per allontanarsi da un regime che diventava sempre più oppressivo. Le costruzioni, come per la borgata del Trullo, anch’essa realizzata per accogliere i rimpatriati che con le nuove normative francesi rischiavano di trovarsi a combattere, come volontari obbligati, a fianco degli abitanti delle altre colonie, proprio contro l’Italia, furono costruite dall’ IFACP, dove “F” sta per fascista, in poco più di un anno. Materiali scadenti, vespai approssimativi, scarso isolamento termico, infiltrazioni d’acqua assenza di verde e strade polverose. A ciò si aggiunga il fatto che le promesse di lavoro, decantate dal regime, soprattutto a causa della grande distanza della borgata dalle aziende belliche, controllate dal ministero della Difesa, che avrebbero potuto offrire una collocazione agli operai, vennero ben presto disattese. Agli abitanti allora restò quindi la polvere e tanti problemi come quello reinventarsi giorno dopo giorno un lavoro per portare il pane a casa. L’unico vantaggio è che essendo i lotti abitativi composti ormai quasi tutti da “stranieri in patria” c’era molta solidarietà tra gli abitanti sempre in continua contrapposizione verso i locali ed i gruppi di manovali meridionali in costante arrivo verso la capitale. |
Oggi il complesso di edifici delle Francesine, o case dei francesi si distingue soprattutto percorrendo via Capraia per la particolarità delle costruzioni. Due piani, scale che ricordano i piccoli casolari di campagna, tetto a terrazzo, il giallo ocra più o meno stinto dei muri in netto contrasto con il bianco originario delle Isole Curzolane dove si cominciano a intravvedere i tratti della nascente speculazione edilizia e poi verde tra i blocchi, aiuole curate, qualche gioco per i bambini, spazi comuni e soprattutto tanti campetti con i fili per i panni stesi ad asciugare. Spostandosi verso vie delle Vigne Nuove ci si alza di un paio di livelli e tra scale ed archi i piani delle case diventano quattro e si cominciano a intravvedere i primi ballatoi del quartiere. Certo non è tutto oro ciò che luccica. I lavatoi comuni molto caratteristici sono ormai diventati ripostigli, cantine, nel secondo livello vengono parcheggiate macchine, motorini che tolgono il piacere alla convivenza e disturbano la vista del progetto originario che seppure in stile razionalistico non era ancora esasperato nelle cubature come avvenne poi negli anni a seguire.
Qui la diffidenza e l’età degli occupanti avanza. La politica di vendita delle case popolari agli assegnatari regolari, soprattutto per risanare la cassa del comune ed evitare la continua emoragia di denaro necessaria per i costi di manutenzione di alloggi fatiscenti, porterà le persone meno abbienti verso altre periferie, verso altri quartieri dormitorio. L’appetibilità della borgata aumenta e la previsione di una trasformazione da quartiere popolare in zona residenziale di pregio, con il conseguente cambiamento della composizione sociale e dei prezzi delle abitazioni è già presagibile.
Per capire che con poca spesa per le casse comunali e con l’influenza dei palazzinari e degli immobiliaristi si possa trasformare il Tufello in un nuovo Testaccio, Pigneto ecc. non ci vuole una grande immaginazione.
Abitando in zona posso assicurare che questo sta già accadendo. Le case al momento in vendita al Tufello, soprattutto nel quadrilatero Vigne Nuove, Via Capraia, via delle Isole Curzolane e via Monte Resegone, stanno aumentando di valore rispetto alle zone limitrofe e soprattutto rispetto agli edifici più moderni i cui proprietari stanno vivendo l’incubo della famigerata ingiusta e inappropriata affrancatura.
Abitando in zona posso assicurare che questo sta già accadendo. Le case al momento in vendita al Tufello, soprattutto nel quadrilatero Vigne Nuove, Via Capraia, via delle Isole Curzolane e via Monte Resegone, stanno aumentando di valore rispetto alle zone limitrofe e soprattutto rispetto agli edifici più moderni i cui proprietari stanno vivendo l’incubo della famigerata ingiusta e inappropriata affrancatura.
Comunque la pensiate vale sempre la pena fare due passi per la vecchia borgata e documentare quella romanità che forse ancora per una ventina d’anni sopravviverà. Poi il borgo storico si trasformerà in un posto per fighetti, artisti o alternativi e allora bisognerà rimettere mano alla splendida opera di Lucamaleonte e degli altri street artist per ricordare alle gioventù future che per riuscire a lasciare il segno, in questo mondo occorre soltanto una cosa, tanto tanto studio, tanto impegno e tanti sacrifici e la capacità di sapersi rapportare con gli altri indipendentemente dallo stato sociale o dal livello culturale e vedrete che il sorriso magico non si spegnerà.
GIGI PROIETTI, TUFELLO, CASE DEI FRANCESI, FRANCESINE, ATER, IACP, LUCAMALEONTE, HARRY GREB, ANNA MARIA TIERNO, GENTRIFICAZIONE
Capodanno Roma 2020 La festa di Roma continua il 1 gennaio su Lungotevere Aventino
Per chi non ha potuto partecipare alla festa di Roma del 1 gennaio 2020 ho inserito alcune mie immagini delle tante performance a cui si poteva assistere nonostante più di 150.000 spettatori.
TENTACLES è un’opera di Filthy Luker & Pedro Estrellas (Designs in Air – UK), una scultura a forma di lunghissimi tentacoli che sovrastano la Festa di Roma, ondeggiando sulle teste del pubblico dalle finestre e dalla sommità del Palazzo dell’Anagrafe di via Petroselli. Attraverso lo stupore, il gioco e la sorpresa, la mastodontica installazione del duo artistico britannico invita a considerare l’impatto di ognuno sul Pianeta e la necessità di comportamenti ecologicamente sostenibili.
L'ENVOL, (TEATRO DI ROMA) un affascinante processione di uccelli che, con la loro danza aerea e la loro vitalità, catapulteranno i cittadini in un’opera pop-rock;
ABYSSES, (TEATRO DI ROMA) un sorprendente corteo luminoso di meduse, cavallucci marini, stelle e pesci scintillanti, che prenderanno vita grazie ad audaci burattinai.
KEYFRAMES/GAME STORIES | GROUPE LAPS
Sul Palazzo dello Sviluppo Economico un’installazione notturna progettata per spazi pubblici secondo il principio scientifico di decomposizione del movimento (cronofotografia) e di fisica cinetica. Si ha l’impressione che una serie di personaggi si arrampichino e si muovano, in postazioni precise, sul palazzo dello Sviluppo Economico. Un ponte fra fisica, cinema, scultura e musica. È un’installazione che, in continuità con gli scorsi anni, è realizzata con strutture autoportanti che si appoggiano alla facciata del palazzo. Per due/tre volte nell’arco del pomeriggio del 1°, il Groupe Laps muove la sua installazione al ritmo dell’esibizione di 100 chitarre elettriche che occupano le finestre del Palazzo dello Sviluppo Economico e che suonano, diretti dal PMCE, una riscrittura de La mer di Debussy. Una collaborazione fra gli artisti francesi di Groupe Laps e Fondazione Musica per Roma.
Groupe LAPS è un collettivo artistico che riunisce insieme artisti, designers, video makers e sound designers. Hanno sede a Montreuil e fanno tournèe in tutto il mondo. Mettendo insieme hardware, competenze artistiche e tecniche, il collettivo sviluppa progetti artistici – installazioni di luci cinematografiche e dispositivi multimediali. Le creazioni del Groupe LAPS navigano tra realtà e finzione. Le loro installazioni sono elementi narrativi che giocano con la percezione della realtà e dello spazio temporale.
CUBO: THE ICE EXPERIENCE (EVENTI VERTICALI) , un progetto di teatro aereo, dove un grande cubo bianco sospeso in aria verrà abitato all’interno e sulle pareti dalle danze e dalle evoluzioni di intrepidi performer aerei.
Olivier Grossetête, l’artista francese famoso nel mondo per le sue costruzioni di monumenti effimeri, realizzati con il solo utilizzo di cartoni, nastro adesivo e con la partecipazione di una vasta fetta di cittadinanza. Per la Festa di Roma creerà appositamente un’opera site specific mai realizzata prima d’ora, Ephemeral theatre: una costruzione di 15 metri per 15 che riproduce il Teatro di Marcello.
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fonte:
Ufficio Stampa Vicesindaco con delega alla Crescita Culturale
Francesca Guinand [email protected]
Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura
Patrizia Morici tel. +39 06 82077371 cell. +39 348 5486548 [email protected]
Lorenzo Vincenti tel. +39 06 82077230 cell. +39 347 1025613 [email protected]
Con il supporto di Maurizio Quattrini cell. +39 338 8485333 [email protected]
ringrazio il Comune di Roma , gli artisti e gli organizzatori e vi aspetto per il Carnevale Romano
Mauro Navarra [email protected]
La compagnia "Signori, chi è di scena!" presenta
"IL MALATO IMMAGINARIO" di Molière regia di Monica FERRI
Roma 14 e 15 dicembre 2019 Teatro San Giustino foto di Mauro Navarra
[email protected] |
Splendida interpretazione di Giuseppe Vogelsang e di tutta la compagnia "Signori, chi è di scena!" al teatro San Giustino di Roma per la regia della instancabile e bravissima Monica Ferri. E' stata una piacevole serata dove ho ritrovato vecchi amici ormai diventati attori formati. Per chi non è riuscito ad assistere allo spettacolo e per chi ha voglia di rivedersi pubblico alcuni momenti della replica del 15 dicembre scorso. Associazione Signori, chi è di scena!
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ESTATE ROMANA 2019 - ONDADURTO TEATRO -
PERFORMING ARTS FESTIVAL INEUROFF Piazza Agnelli -
TRASTEVERE Piazza San Cosimato
"corpus mundi " Barbara Caravalho - "unaiuna" Marina Fullan Coves e Laura Lliteras - "hoopelai" circo contemporaneo con Andreanne Thiboutot - " dance & bamboo" antagontheaterAKTion ph. Mauro NAVARRA
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TRASTEVERE Piazza San Cosimato 29 giugno 2019 - "corpus mundi " Barbara Caravalho, "unaiuna" Marina Fullan Coves e Laura Lliteras, "hoopelai" Andreanne Thiboutot " dance & bamboo" antagontheaterAKTion.
NOVITA' : the great beauty
- Le celeberrime Statue der 'Parlamento Arguto' de ROMA -
dialoghi di Maurizio Macale foto di Mauro Navarra
Le Statue Parlanti, un contributo di Maurizio FILIPPELLI
STORIE DI UN IMPIEGATO ed altro.
Cristiano De André per conoscenza e ricordi di un impegno.
Porta di Roma 12 luglio 2019. Foto di Mauro NAVARRA
LA PROCESSIONE DEI MISTERI - Campobasso 23 giugno 2019
foto di Mauro NAVARRA
LA ‘PROCESSIONE dei MYSTERI’ DI CAMPOBASSO e IL CHANGELING DEI BAMBINI
per Mauro Navarra di Maurizio Macale
I Diavoli di Campobasso - La Processione dei Misteri - Gli Ingegni di Campobasso - Storie di Santi e ...
FESTIVAL DELL' ORIENTE Foto di Mauro NAVARRA
Addio ROMOLETTO, l'ultima LINCE in Abruzzo
Civitella Alfedena (AQ) foto di Mauro NAVARRA
NATALE DI ROMA - CORTEO STORICO -
Gruppo Storico Romano Associazione culturale dal 1994
novità : The Great Beauty - Rome - Quattro chiacchere tra BELLI E TRILUSSA
di Maurizio MACALE foto di Mauro NAVARRA
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gruppofotograficomit.weebly.com/ :
Mese della Fotografia di Roma
Il gruppo fotografico MIT parteciperà all' iniziativa con una collettiva presso la prestigiosa scuola romana di fotografia " GRAFFITI "
In mostra gli scatti di
Mauro Navarra, Adriano Bellucci, Paola Ceci e Mario Vivaldi
Inaugurazione il 16 marzo 2019 ore 18,00. La mostra rimarrà aperta fino al 29 marzo 2019
presso la scuola di fotografia Graffiti , via Latina 515 , Roma .
La mostra è stata prorogata fino al 4 aprile 2019
Anticipazioni: I temi della Collettiva del Gruppo Fotografico MIT in mostra dal 16 al 29 marzo 2019 presso la scuola di fotografia Graffiti , via Latina 515 , Roma .
novità
TRE METRI D’ABRUZZO di Mauro NAVARRA scopri di più
Ciclo annuale della vita, antichi riti pagani, misteri e magie, superstizioni, spiritualità e devozione tra le più belle montagne d’Abruzzo. La passione vivente di Barrea, La festa di San Domenico a Cocullo e la Notte delle Streghe a Castel del Monte. Tre manifestazioni popolari tra le più sentite e partecipate in un palcoscenico naturale unico tramandate grazie al vigore ed alla tenacia dei suoi abitanti.
ISTANTI JAZZ di Adriano BELLUCCI
Le fotografie che presento hanno l’ardire di tentare di cogliere quell’istante in cui l’emozione del musicista sale in superficie e si riversa verso il pubblico con il gesto che compie con più o meno enfasi, e che restituisce il senso di quanto un artista sia profondamente e autenticamente coinvolto dalla sua arte. Un legame forte quello che unisce Jazz e fotografia che spero trovi conferma nei miei scatti.
ASTROFOTOGRAFIA di Mario VIVALDI
Un piccolo escursus di fotografia astronomica, partendo dal cielo notturno e gli astri più brillanti del cielo fino ai più deboli ed effimeri oggetti astronomici.
ALCHIMIA DEI COLORI di Paola CECI
La mia ricerca fotografica parte dall’essenza del reale per ritornare alla forma originale dell’oggetto fotografato. Fotografo l’idea di qualcosa che è solo nella mia mente, un paesaggio inesistente che si concretizza nell’immagine. Realtà che diventa irreale, figura che diventa non-figura e viceversa. Accade l’alchimia: la trasformazione dell’oggetto che riscopre la sua parte ‘velata’ e la rappresenta.
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E' TEMPO: IL CARNEVALE IMPAZZA
2019 L' anno che è. Andiamo... a cominciare
Auguri a tutti da Mauro NAVARRA [email protected]
Luna piena sul giardino degli aranci - Roma 1 gennaio 2019
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CENTRI SOCIALI ROMANI ANNI '90 - PIRATERIA DI PORTA
Ricordi Fotografici : "qualcuno volò sui centri sociali romani " 1993, Pirateria di Porta, Forte Prenestino, Corto Circuito, Hai visto Quinto?
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Teatro San Giustino: "L'importanza di chiamarsi Ernesto" di Oscar Wilde
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