Capodanno a Salerno con Fiorella Mannoia, le "Le luci d'Artista" ,
i "Muri d'Autore" e... Alfonso Gatto
di Mauro Navarra e Maurizio Macale
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Il Capodanno appena trascorso ha risvegliato in me il ricordo di un poeta il cui nome, riportato a fine rigo dopo Quasimodo, Montale, Ungaretti e Luzi nell’antologia letteraria delle medie, chiudeva il capitolo relativo all’Ermetismo.
Mi trovavo in quel di Salerno pronto ad immergermi tra le luci d’artista della villa comunale ed intenzionato a non perdere a piazza Amendola il concerto della più grande interprete della canzone d’autore italiana, Fiorella Mannoia, quando, per ingannare l’attesa, ho cominciato a girare un po’ nei vicoli del centro storico. Qui tutto è diventato affascinante, seppure a primo aspetto l’onda del degrado si impadroniva della scena. Molti appartamenti in ristrutturazione o ristrutturati con grande gusto si alternavano ad altri con infissi in legno rotti, grosse crepe nei muri e ortaggi e frutta al fresco sui davanzali. In alto fili di panni stesi e sotto, fuori dai portoni, donne chine a chiacchierare e nuvole di bambini a giocare; soprattutto a fare fumo per lo scoppio di rumorosi mortaretti. Avanti, verso l’ascensore che porta al giardino della Minerva, tanti muri d’autore, dove la street art incontra la poesia, realizzati grazie all’impegno del poeta Valeriano Forte con lo street-artist Peppe Roscigno. Tra questi anche un bel lavoro di Alice Pasquini .
Mi trovavo in quel di Salerno pronto ad immergermi tra le luci d’artista della villa comunale ed intenzionato a non perdere a piazza Amendola il concerto della più grande interprete della canzone d’autore italiana, Fiorella Mannoia, quando, per ingannare l’attesa, ho cominciato a girare un po’ nei vicoli del centro storico. Qui tutto è diventato affascinante, seppure a primo aspetto l’onda del degrado si impadroniva della scena. Molti appartamenti in ristrutturazione o ristrutturati con grande gusto si alternavano ad altri con infissi in legno rotti, grosse crepe nei muri e ortaggi e frutta al fresco sui davanzali. In alto fili di panni stesi e sotto, fuori dai portoni, donne chine a chiacchierare e nuvole di bambini a giocare; soprattutto a fare fumo per lo scoppio di rumorosi mortaretti. Avanti, verso l’ascensore che porta al giardino della Minerva, tanti muri d’autore, dove la street art incontra la poesia, realizzati grazie all’impegno del poeta Valeriano Forte con lo street-artist Peppe Roscigno. Tra questi anche un bel lavoro di Alice Pasquini .
Il rione è quello delle Fornelle ed il B&B scelto per trascorrere la fine dell’ anno è stato veramente una sorpresa grazie alla cortesia e all’ospitalità di Stefania, la titolare del B&B degli Amalfitani, ubicato nell’ omonimo caratteristico vicolo. Ma una sorpresa ancora più grande mi aspettava. Proprio mentre stavo entrando nell’appartamento una targa sulla porta adiacente ha richiamato la mia attenzione. L’iscrizione riportava: Casa -Museo del Poeta Salernitano Alfonso Gatto. Si era proprio lui, ed era nato qui.
Tornato a Roma dopo aver festeggiato con mia moglie Daniela l’arrivo dell’anno nuovo in una città caratteristica, piena di bella e studiosa gente nonché punto strategico per scoprire via mare le meraviglie di Amalfi e Positano, non ho potuto non raccontare l’esperienza vissuta all’amico Maurizio Macale. Ormai lo avete conosciuto. Il risultato ve lo potete immaginare…
Mauro NAVARRA