KEN LOACH A VIGNE NUOVE
Roma 30 novembre 1998.
Sono quasi le 19,30 e piove a dirotto su via delle Vigne Nuove quartiere periferico di Roma. Fortunatamente questa sera gioco in casa. Pochi metri e molte pozzanghere mi separano dalla meta. Scendo di corsa le scale del centro sportivo, rese viscide dall'acqua, ed entro al riparo nella palestra dove questa sera non assisterò ad un incontro di box ma ad un evento unico per me e, penso anche per molti degli invitati. E si, il presidente onorario del comitato di quartiere di Vigne Nuove, il grande regista inglese Ken Loach ha deciso di presentare il suo ultimo film " My Name is Joe " che uscirà nelle sale il 4 Dicembre, proprio questa sera scegliendo come location lo spazio sottostante i torrioni delle case popolari. La palestra mi accoglie con una guida rossa su cui colano gli ombrelli, vasi di fiori ai lati e cartelloni con le foto dei precedenti incontri con il regista ed i miei scatti estivi durante la rassegna " Cinema fuori e cose che Capitano ". Gli amici ci sono tutti, Luciano. Fulvio, Dino, Giovanni. Mario ed Angela che, inglese di origine, sta intrattenendo Ken Loach ed il suo sceneggiatore Paul Laverty presentando loro gli ospiti facendo, come si dice, gli onori di casa. Saluto l'operatore ed il tecnico audio che si stanno preparando per la proiezione, poggio la borsa fotografica a terra, al di là della linea gialla laterale che delimita il campo di basket, prendo l'attrezzatura ed inizio ad immortalare questa serata unica.
Oggi, a quasi venti anni da questo evento, ricordo con piacere la semplicità, la grande umanità ed il forte impegno sociale del regista, la simpatia e la verve di Marlisa Trombetta giornalista e critica cinematografica, purtroppo recentemente scomparsa, che ha saputo animare con garbo ed intelligenza la serata interloquendo con gli artisti presenti e la gente del quartiere. I "camperos" bagnati del regista e cantautore Paolo Pietrangeli, autore di brani che hanno segnato la mia generazione come "Contessa e Valle Giulia". Poi lo sguardo severo e fiero di uno dei più grandi caratteristi italiani, il genovese Ugo Fangareggi , il soldato Mangoldo nell'Armata Brancaleone, Agonia nel film operazione San Gennaro e Gigi Scalogna nel Gatto a Nove Code, che da anni abita nel nostro quartiere ed infine i tanti ragazzi intervenuti, oggi padri di famiglia, che per una sera oltre ad avere ascoltato un grande uomo, hanno visto come, con lo sforzo comune ed il multiuso degli spazi si possano realizzare importanti avvenimenti culturali anche in zone considerate "marginali".
Grazie a tutti Mauro NAVARRA
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Grazie per la visita. Mauro NAVARRA photographer
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