LA ‘PROCESSIONE dei MYSTERI’ DI CAMPOBASSO e IL CHANGELING DEI BAMBINI
di Maurizio Macale
-A Mauro NAVARRA. Con affetto, vicinanza e sincera amicizia…
“…e Ti vengo a cercare/ anche solo per vederTi e parlare/ perché ho bisogno della Tua PRESENZA / per capire meglio la mia Essenza…”. ( Franco Battiato , E Ti vengo a cercare ).
Al pari di come esistono, nel profondo del Cosmo, Forze che favorìscono la nostra elevazione interiore, così ne esistono, dall’Eternità, di Contrarie, che si oppongono e ci avvèrsano. Ecco perché Shatan è detto l’Avversario…
“…Che da tanta parte dell’ultimo ORIZZONTE il guardo esclude…” (Giacomo Leopardi, L’Infinito)
“Si dìcono troppe parole:c’è troppo rumore. Il Silenzio è l’espressione della nostalgìa. Siamo come gocce di rugiada che anèlano a ritornare nell’oceano INFINITO di Dio.”
(Suor Anna Maria Cànopi, defunta il 21 marzo 2019, festività di San Benedetto)
”Ho visto gente andare, perdersi e tornare…
Ma Tu non credere, se qualcuno Ti dirà
Che non sono più lo stesso ormai… Sempre
E per sempre, dalla stessa parte mi troverai.”
(Francesco De Gregori,Sempre e per sempre).
“ Per me scrivere e insegnare vogliono dire vivere, ”
Prof. Alessandro D’Avenia
C’è un termine inglese, ben noto agli studiosi di antropologia e di etnologia che si trovino ad affrontare alcune problematiche particolari e specifiche del Medioevo (anzi, di un certo aspetto NERO del Medioevo e del primo Quattrocento ) : il termine è ‘Changeling’ (termine attestato in lingua inglese solo fino dal primo ‘500, anche se le sue radici vengono date dall’Oxford Dictionary of English per altomedievali), cioè lo scambio/rapimento, molto temuto specie in paesi celtico-scandìnavi e slavi, e, da noi, in Valle d’Aosta e nel Piemonte della Val di Susa, ma anche altrove, di bambini nella culla (con relativa sostituzione), attribuìto – quando non accertato esservi implicato un reato di rapimento umano conclamato e giuridicamente dimostrato – dalle tradizioni popolari più varie a Fate, Elfi, Gnomi dispettosi e, soprattutto, al Demonio ed alle forze minori al suo servizio (da qualche decennio, da quando cioè si è sviluppata la c.d. ‘ufologìa’, attribuìto anche ad entità Aliene, a sèguito di abductions, ‘rapimenti’… Né c’è alcunché da ridere o da sogghignare! ).
La fiducia nell’ETERNITA’ e nell’ETERNO e in tutte le questioni a tali 2 temi connesse, ne costituiscono certamente la base irrinunciàbile e necessaria… Se non si è credenti in Dio, non si può ovviamente credere nemmeno nella esistenza del suo – e nostro – Antagonista, Shatan l’Avversario… Di tale tema sono ricche la letteratura e la tradizione novellistica italiana , britannica ( Edmund Spenser e W.Shakespeare ), europea in generale nonché d‘oltreoceano: si pensi soltanto ai racconti ‘fantàstici’ del grande narratore germanico E.T.A. Hoffmann, o, ancora, al nostro Luigi Pirandello : infatti, nel ricordo delle favole ascoltate quand’era bambino Pirandello rintracciava motivi di profonda umanità mischiata però ad ancestrali ‘superstizioni’ e credenze dei contadini.
Secondo dette credenze del mondo contadino, siciliano e non, nello strano racconto Pirandelliano Il figlio cambiato, le Streghe nottetempo volerebbero a cambiare ed a sostituire i figli. Ecco che, nel racconto, ad una madre sostituiscono il figlioletto, che pare ‘scoppiare di salute’, con uno alquanto malaticcio nonché, in più, deforme. La madre, in preda alla disperazione, va di corsa da una fattucchiera o Strega, molto nota nel paese, di nome Vanna Scoma, al fine di poter conoscere come possa fare per riprendersi il figlio suo originale. La guaritrice-veggente le comunica di avere avuto notizia che il figlio rapìto è stato portato al palazzo di un Re, nel quale potrà essere allevato e cresciuto tra il lusso e gli agi principeschi, e potrà ereditare, infine, persino il Regno; tutto ciò, però, soltanto se ella vorrà prendersi amorevolmente cura, con sollecitudine ed affetto, del bimbo deforme sostitùto del suo proprio.
Nonostante il suo trattamento principesco, però, il figlio cambiato si sente infelice, ferìto e malato nel profondo dell’anima… Perciò decide in ogni caso di ritornàrsene al paese dove vive la sua madre naturale. Sarà così che ritroverà la gioia di vivere e resterà per sempre con la madre finalmente ritrovata.
Al di là della vasta produzione letteraria – pur egregia – di Pirandello, egli si sentiva nondimeno prigioniero di tutta una serie di determinazioni e decisioni che lui sentiva imposte dal di fuori, dagli altri…Vedeva il proprio padre come un individuo estraneo e fuori dalla sua esistenza, non sentèndosi egli, pertanto, per totale estraneità, figlio di colui che passava ufficialmente per suo padre naturale. Si confronti, in tal senso, l’ipotesi brillantemente portata avanti dal mai abbastanza compianto Andrea Camilleri, scomparso nel Luglio 2019, nella sua interessante Biografia del figlio cambiato, romanzo biografico sulla esistenza di Pirandello, tutto incentrato sulle fantasie di abbandono e sul senso di estraneità rispetto alla figura paterna che Pirandello medesino avrebbe in effetti costruito, dando vita al ‘mito’ del figlio cambiato (in dialetto siciliano canciatu)…
Per ritornare, a questo punto, alla presenza di detto tema del ‘changeling’, però inteso sul versante Diabòlico, non poteva certo esso mancare in una Tradizione antica e tanto sentìta, quale è la cosiddetta ‘Processione dei MYSTERI’ di Campobasso, nello svolgimento della quale il giorno del Corpus Domini di ogni anno (Tradizione, questa della Processione dei Mysteri, che, modernamente per così dire, dura da tre secoli, ma che, in realtà, affonda le proprie radici in un ancestrale Medioevo…): detta presenza del rapimento del figlio dormiente dalla culla, con sostituzione dello stesso con altro bimbo simile ma dotato di tutti i sìmboli della Demonìaca sostituzione (corna, codino, colore – il visìno del nuovo bimbo risulta impiastricciato di colore nero – ecc.), detta presenza, si diceva, per l’appunto, non sembra proprio venire mai trattata, sentìta e vissuta tra la gente e gli appassionati di Campobasso come semplice astrazione tìpica di àlgidi e al massimo incuriositi studiosi ed intellettuali salottieri e, così, fine della questione... No di certo! Anzi, l’esatto contrario, essendo tale e tanta la profonda partecipazione popolare all’evento annuale…
I Dèmoni, va aggiunto, si distinguono, altresì, per il loro fare boccacce e ghigni a spose dal chiaro volto, impettìte e tutte molto attente, e a ‘tunzelle’, che tentano di resistere loro, a bambìni-angelici biancovestìti, non ancora ‘anneriti’ e ‘cornomunìti’ in quanto detti Dèmoni non sono, evidentemente, riuscìti a sostituirli a suo tempo nella culla, insieme con altre figure umane vestite di bianco (colore della Luce…) e con Santi… Ci sono implicati, infatti, più di una decina di Santi Taumaturghi in detta storica Processione, tra i quali S. Antonio Abate, San Rocco, San Michele Arcangelo etc…, dei quali si parlerà diffusamente alla fine del presente scritto…
E così, ora, si ritorna, proprio per analogìa, dalla Storia e dalla Storia Sacra, al presente e alla sua microstoria meramente cronachistica : con le immagini delle stagioni e delle strane e singolari èpoche passate, che oramai credevamo esserci lasciate alle spalle, mentre la stagione presente, attuale, ci sembrerebbe tanto ricca di “magnifiche sorti e progressive…”, così vivida e moderna, ricca di sensazioni, appunto, troppo attuali o ‘à la mode’, di umori, atmosfera, suoni, sussurri d’attualità e suggestioni… Ma, attenzione!, specialmente, alle suggestioni…!
In ogni caso e comunque, del resto, cose veramente dell’ altro Mondo… ed anche - ahinoi! - di questo Mondo !
Colpisce molto lo spettatore di un simile evento Molisano la presenza, strana, dei bambini, spesso portati a cavalcioni dai Diàvoli, a motivo delle loro belle faccine dipinte di nero-pece (colore più o meno costante dei loro piccoli volti, ed in pochi casi anche quando i bimbi non sono in compagnìa di Diàvoli…) e del fatto che, tra l’altro e spesso (quasi sempre…), i bambini, per l’appunto, recano un bel paio di pasciute corna sulle loro testine…
Viene naturale, stante la somiglianza integrale con quei bambini del Medioevo rapìti e sostituiti dai Dèmoni (ci sono rimaste pitture e miniature di codici di tali eventi in numero notevole, se ne ricordi una importante di Filippo Lippi), fare i rispettivi paragoni: come se nella processione dei Misteri a Campobasso si intendesse esorcizzare proprio quel pericolo, per i bambini, di essere rapiti e sostituiti con i lori succedanei, i ‘demonietti’… In fondo è un tema che potrebbe, magari, essere approdato in Molise provenendo dagli Slavi dirimpettai al di là dell’Adriatico… Il significato di base e materiale e simbolico del ‘Mystero’ a Campobasso è la dedizione, quasi ‘consacrazione’, al lavoro artigianale; l’ ipotetico committente - quando laico e non una Confratèrnita religiosa - era, del resto, la Corporazione degli artigiani…
E’ veramente impressionante osservare queste pitture, in cui all’apparenza il clima generale è di calma assoluta, mentre, poi, a ben guardare, nella culla si nota che il bambino che è nella casa, ha, ora, le corna in testa ed il visino scuro o nero (si tratta, infatti, del sostituto demoniaco, perché è già avvenuto il ‘changeling’), laddove, alzando gli occhi verso la parte alta della pittura, in un angolo, si può notare la raffigurazione di un’entità Diabòlica che, ghignando, è còlta mentre sta fuggendo con, tra le braccia, il piccìno originario rapìto, che ha il volto chiaro e non ha, almeno per il momento, le corna…
E’, in fondo, la medesima questione affrontata dal grande studioso, storico e critico dell’Arte e delle Letterature Comparate Mario PRAZ – del quale di può visitare a Roma la splendida dimora, ‘la Casa della Vita’ in Palazzo Primoli, via G. Zanardelli, vera casa-Museo, autentico ‘scrigno nello scrigno’ – nella sua fondamentale opera La Carne, la Morte e il Diavolo nella Letteratura Romàntica dell’Ottocento : unica differenza è, infatti, la circostanza che di tali temi si impadronirono nell’Ottocento i poeti e gli scrittori del Romanticismo, vedendoli congeniali a se stessi, alla propria ricerca poetica ed alla loro personale Weltanschauung’, ma i temi sono gli stessi ripresi da un Medioevo ‘noir’: per l’appunto, la Morte, il Diavolo e la Carne, intesa quest’ultima, quale base materiale di supporto sulla quale il Demonio si può scatenare, con tutta la sua voglia di nuocere, allorché non se ne parla proprio di potersi impadronire dell’ANIMA di colui che viene sottoposto a tentazione o dell’angariàto di turno. Meglio, in quei casi per Lui sfortunati, rubare e sottrarre, ovvero scambiare di nascosto il luminoso, inconsapevole, ancora innocente bimbo che dorme tranquillo nella culla, con quello Nero-pece…
Lo stesso rapimento del bimbo, con scambio dello stesso e sua sostituzione da parte del demonietto, che viene depositato nella culla al posto di quello vero e originario, non è forse, in fondo, che uno scambio di Carne, di pura Materia, nella fattispecie il corpicino, in fondo ancora innocente, del neonato?...
Nel Medioevo, è noto, erano molto diffuse le ‘sacre Rappresentazioni’, i c.d. ‘Myracle Plays’ o anche ‘Mystery Plays’, in via generale rappresentanti la dìsputa dell’ANIMA di un Defunto tra ‘Angeli e Dèmoni’ : addirittura dette rappresentazioni, che presero piede a partire dall ’ XI secolo in Francia, diffondendosi, poi, presto anche in Gran Bretagna, Spagna ed in altri Regni europei, si svolgevano in maniera itinerante, avendo luogo su palcoscenici ( pageants ) costruìti su carri, poi trainàti da buoi, da asini o da cavalli, che girando da una località d’Europa all’altra, si fermavano di tanto in tanto in un certo luogo, dove i contadini per lo più assistevano a queste rappresentazioni fondate in via generale sulla lotta tra il BENE ed il MALE, incarnati in figure angeliche che lottavano per perdere o per salvare l’Anima… Le dìspute terminavano soltanto allorché l’Angelo – o in ogni caso la figura del Bene biancovestita – prevaleva sulla figura Demonìaca, nera o rossa-color brace… La dìsputa si era in ogni caso conclusa per quella certa Anima che veniva portata in un luogo SOLARE, o Paradìso che dir si voglia… La sconfitta del Demonio, invece, c’è da dire, era ed è, purtroppo, soltanto apparente, in un ciclo perennemente ritornante su se stesso e rinnovàntesi di continuo… Come se del Diavolo ci si potesse liberare tanto facilmente !!! Di un’Entità che non può nemmeno morire ! Laddove il grande scrittore britannico di splendide gothic novels H. P. Lovecraft, della prima metà del Novecento, scriveva alla fine di uno dei suoi tremendi racconti del ‘Ciclo di Cthulhu’ che “Non è morto ciò che può attendere in eterno, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire.” !
Fino a circa cinquanta anni fa, sopra il romanissimo Colle del Gianìcolo ( consacrato alla divinità di Giano/Ianus bifrons, ’colui che apre e che chiude ogni ciclo’ ), si poteva assistere a Roma ad una sorta di ’sacra rappresentazione’ apparentemente laica (in realtà implicante l’interazione di Princìpi Spirituali), con le figure dei burattini di legno, per la gioia e la felicità spensierata dei bambini: si assisteva allo scambio di botte da orbi tra il burattino di Pulcinella ed il burattino del Diavolo che lo aggrediva continuamente. I bambini si godevano la dìsputa dei burattini con le teste di legno che risuonavano con forti schiocchi derivanti dalle mazzate che ricevevano… Alla fine un apparentemente defunto Pulcinella era come se risuscitasse – o semplicemente si rialzava da una condizione di forte stordimento tanto fisico quanto psichico/morale – e finiva a legnate il Diavolo che, finalmente, per la palese gioia di tutti i bambini, giaceva morto… Sempre all’apparenza, però… Perché, si ripete, tutto si svolge come se del Diavolo ci si potesse effettivamente mai liberare pur con immensa fatica!!! Di un’Entità, cioè, che non è destinata nemmeno a morire, casomai ad essere soltanto incatenata e sprofondata da Dio nel più profondo degli abissi ! Si era soltanto, per il momento, in effetti concluso un semplice round tra il Demonio malmenante e attaccabrighe ed il Pulcinella di turno: Pulcinella era ed è, dal punto di vista spirituale e antropologico, una autentica rappresentazione della Morte, con la sua mascherina nerissima sugli occhi a fronte, invece, di un abito interamente bianco candido e immacolato… E, pertanto quel Pulcinella lì era in realtà l’Anima del (già rappresentante il defunto) Pulcinella, dìsputata tra Forze Infere e Forze Angeliche virtualmente o materialmente presenti e visìbili…
Sempre all’assunto di partenza e a quanto significàto dalla Processione dei Mysteri di Campobasso ritorniamo, c’è sempre il Demonio, “l’attacco straordinario di Leviatan e del suo sistema satellitare” ( bella espressione del monaco Francis Templar), lì pronto ad ingannare o a infiltrarsi dove non dovrebbe esserci, pur di prendersi un corpicino di bimbo o, meglio, un’Anima di infante…
Un poco di storia e di esegèsi dei Mysteri di Campobasso…
A parte i c.d. ’Misteri Perduti’ – che con gli anni ed i decenni si sono persi per così dire per strada per i più vari motivi –, i Mysteri della Processione del Corpus Domini di Campobasso, rifacèntisi, si è detto sopra, nei secoli ai vari Mystery Plays di origine e svolgimento Medievali, sono ridotti attualmente al numero di 13, solo uno di meno del numero delle stationes della Via Crucis: tredici Mysteri, ognuno legato ad un Santo o ad una figura o immagine Sacrale – vedi il ‘Sacro Cuore di Gesù’ – con figure testimoniali di Santi fondamentali e per il territorio locale e in via generale per la religione dei Cristiani, issàte sopra imponenti macchine processionali come di séguito specificato :
1) Sant’Isidoro. Il significato simbolico del primo dei Mysteri è la dedizione al lavoro dei campi: il committente sarebbe la Corporazione dei contadini.
Il Mystero rappresenta Sant’Isidoro, operante come contadino al servizio del Cavaliere spagnolo Giovanni de Vergas, mentre colpisce il terreno per mezzo di un bastone, facendone scaturire acqua con la finalità di soddisfare la sete del suo padrone. V’è anche, a sovrastare il Mystero, un grande céro tenuto da tre angeli, céro che rappresenterebbe la ‘Face’ dei coloni. Ma… cos’era la ‘Face’ ?
La ‘Face’, per definizione, era costituita, nella fattispecie qui esaminata e in generale, da un tronco di legno tutto spalmato di cera, avente in cima un legno acceso ( o altri sìmboli nel caso di altri committenti…): simbolo di Luce e, pertanto, di Vita, quale emblema, con tutta probabilità, della Vera Luce diffusasi sulla Terra intera a motìvo della diffusione del Cristianesimo. Le Faci – pare che a Campobasso esistessero 2 Faci collocate all’ingresso della Sede della Confraternita del Santissimo Sacramento, dagli abitanti guardate con autèntica devozione, fino a pervenire quasi a forme di evidente superstizione – precedevano i Mysteri durante la processione del ’Santissimo’ ( l’ostia consacrata nell’ostensorio…), ed erano costruite per la devozione degli agricoltori e degli artigiani. La Face degli agricoltori, che si elevava uscendo da un tronco d’albero circondato da spighe e da muschio, era, nel corso della processione, accompagnata da zampognari e da alcuni suonatori di piffero, mentre la Face degli artigiani poggiava su un piedistallo dove sembravano sostenerla due angeli di legno dorato e, nel corso della processione, era accompagnata da abili violinisti. Con il trascorrere del tempo, la Face degli artigiani divenne desuèta, magari a causa della mai ricomposta volontà di costruire tante Faci quante erano le arti, mentre restò per molto tempo ancora la Face degli agricoltori : essi anzi si opposero quasi con violenza allorché qualcuno provò a eliminarla per essere a quel tempo considerata una usanza grossolana e oramai superata. I cittadini la bruciarono di notte ma, per ben altre due volte, essa venne ricostruìta da parte degli agricoltori, fin quando, infine, essi smìsero di riedificarla dietro puntuale promessa che il bravo esperto moderno Paolo Di Zinno avrebbe realizzato un Mystero per tale Face, altresì aggiungendovi un miracolo di Sant'Isidoro, in veste sempre di protettore degli agricoltori. A Sant'Isidoro, infine, nella sua veste di patrono degli agricoltori, era stato consacrato un altare nella Chiesa di San Leonardo…
2) San Crispino . Ecco il Mystero di San Crispino il quale, abbandonate, per sua propria volontà, le nobili origini romane, andò predicando il Vangelo per tutta la Gallia e, per sostentarsi, si ingegnò e si adattò a cucire scarpe. Mentre si trovava al lavoro in compagnia di due suoi aiutanti, gli apparvero all’improvviso 3 angeli, i quali recavano nelle loro mani i simboli del futuro Martyrio del Santo: detto Martyrio avvenne sotto il regno dell’ imperatore Massimiano: a) la spada, a simbolo della decapitazione, b) la palma, quale simbolo dell’effettivo martyrio, c) la corona, infine, che starebbe ad indicare tutti i meriti del Santo.
A San Crispino, patrono dei calzolai, era, infine, dedicato un altare della Chiesa di San Leo…
3) San Gennaro . Il significato simbolico del Mystero che segue è: essere forti dinanzi alle avversità… Il Mystero raffigura San Gennaro circondato da 3 angeli: uno di essi reca le ampolle, a ricordo di quelle che tutt’oggi conservano il sangue del Santo, un secondo porta una tabella con la scritta “Est nobis in sanguine vita” (Per noi la vita sta nel sangue). Il Santo è il patrono della città di Napoli, rappresentata, sulla base del macchinario del Mistero, dal Vesuvio e dal fiume Sebéto simboleggiato, proprio come nelle antiche raffigurazioni, da un vecchio disteso che reca in mano una vanga.
Il personaggio che rappresenta il fiume Sebéto sul Mistero di San Gennaro è conosciuto nella tradizione popolare come ‘il Pezzente’ in quanto il suo aspetto (ha i capelli lunghi, presenta, ancora, la barba incolta, risulta infine seminudo) ricorda quello tìpico di un barbone o di un senzacasa.
4) Abramo. Il significato simbolico del Mystero è : l’ obbedienza dovuta a Dio nonché la fondamentale importanza del riporre la vera ed unica Fede in Lui.
Il Mystero ci mostra Abramo il quale, obbediente alla volontà del Dio dell’Antico Testamento, si appresta a sacrificare il suo unico figlio Isacco, allorché un angelo, inviàto dal Signore ( il significato del termine greco ’ànghelos’ è, in effetti, quello di ‘messaggero’, di ‘inviàto’…) gli ferma la mano con il coltello, indicàndogli un ariete lì nelle vicinanze da offrire in olocausto al posto di detto figliolo Isaak, che viene, in tal modo, salvato. Sempre un sacrificio di sangue è richiesto… ,comunque. Ahinoi!
5) Santa Maria Maddalena . Il significato simbolico del Mystero è : per mezzo della penitenza si può ottenere il perdono di Dio. Detto Mystero intende rappresentare Santa Maria Maddalena sospesa in aria nelle vicinanze dell’altare… La scena viene completata da 4 angeli: i due ai piedi dell’altare svolgono la funzione di chierichetti, gli altri due, ai fianchi della Maddalena, le offrono il vaso di alabastro che contiene l’olio, per mezzo del quale Maria Maddalena avrebbe unto Gesù (un’usanza tipica dell’Israele dell’epoca di Cristo e anche di prima…), oltre che un libro con sopra un teschio, il quale sta a simboleggiare la morte.
La storia o leggenda sacra racconta che, dopo la morte di Gesù, la Maddalena visse con la vergine Maria in Gerusalemme, in séguito fu dai Giudei posta su di una barca insieme ai fratelli Lazzaro e Marta e abbandonata alla mercè delle onde. Approdata a Marseille, in Francia,si ritirò in un luogo isolato, dove visse circa trenta anni, nutrendosi di frutti selvatici, di bacche e di radici, altresì dormendo sulla nuda terra: Lazzaro divenne, invece, il Vescovo di Marseille. Un bel giorno la Santa implorò San Massimino, vescovo di Aix en Provence, di impartirle la comunione e, quando Massimino entrò in chiesa, trovò Maddalena sospesa in aria e, dopo averla comunicata, si accorse che la di lei Anima stava salendo in Cielo…
6) Sant’ Antonio Abate . Il significato simbolico è : essere forti di fronte alle molteplici tentazioni. Il Mystero rappresenta le tentazioni cui venne dalle Legioni Diaboliche sottoposto Sant' Antonio Abate, da diàvoli, in effetti, presenti tanto nella forma consueta (posti al di sopra e al di sotto del Santo) quanto sotto le sembianze di bellissime fanciulle e donzelle (tunzelle). Ai lati del Santo si trovano 2 angeli che recano in mano, uno un libro sul quale arde una fiamma e, l’altro, un bastone con un campanello in cima. La fiamma rappresenta il fuoco da cui Sant’ Antonio Abate ha la prerogativa di difenderci (esiste, in effetti, una patologìa autoimmune volgarmente denominata ‘Fuoco di Sant’Antonio…), il bastone sta, poi, a simboleggiare la vita da eremita da lui condotta, laddove il campanello richiama, tramite il suo acuto squillo, l’esigenza della preghiera e l’avviso di stare, da parte delle Anime, perennemente all’erta contro le tentazioni Diabòliche…
Il Diavolo, che sta in basso, mentre fischia platealmente, va dicendo alla donzella: "tunzella tunzella, vietenn vietenn”.
E’ plausibile che la donzella sia un essere ammaliatore, fornito di facoltà e doti diaboliche. Ella muove vezzosamente il suo ventaglio, con lo sguardo fintamente orientato in basso che, in realtà, non è indirizzato a terra, ma allo specchio a terra poggiato, nel quale ella si può vedere e dove cerca di incontrare gli occhi del Santo. Pare che, in tempi storici, la ‘Donzella’ venisse impersonata da un ragazzo effeminato (il cosiddetto “femminiello”, popolarmente…), essendo ai tempi ritenuto sconveniente che una ragazza seria apparisse da sola in pubblico, tanto più per fare l’attrice… Allorché, finalmente, alle ragazze fu permesso impersonare tale ruolo, si diffusero delle voci, a detta delle quali la Donzella sarebbe rimasta incinta entro un anno, mentre altre voci mormoravano che, invece, sarebbe rimasta zitella. Fu soltanto in séguito che si ritenne che, al contrario, la presenza sopra il Mystero potesse aprire o quantomeno facilitare alla ragazza la strada per il matrimonio. Nel passato si era addirittura stabilito un premio per quella donzella che fosse riuscita a non ridere…
7) Immacolata Concezione. Il seguente fu uno dei carri più complessi ed interessanti quanto al valore artistico e simbolico: esalta la virtù eccezionale di una donna nata senza peccato originale, la Vergine Maria quale Immacolata Concezione. La raffigurazione è costituìta da: a) un serpente, b) la Croce e, a sostenere l’Immacolata, c) il globo terrestre interamente circondato dalle varie costellazioni dello Zodìaco, globo che è fatto ruotare da un angelo (volendo rievocare la credenza secondo la quale gli angeli sarebbero preposti a regolare il perfetto movimento delle stelle) ed, infine, d) una pallida mezza luna, a simboleggiare la caducità dei beni materiali e terreni, del tutto transeùnti e passeggeri… Un Angelo tiene sulla testa della Vergine una corona di dodici stelle – in conformità alla celebre visione dell’ Apocalisse , della “donna con il capo cinto da 12 stelle” – , ovvero, secondo alcuni, raffiguranti le dodici virtù di Maria o anche i dodici apostoli. Il punto principale e centrale dell’intero Mystero è il simbolo della Purezza.
8) San Leonardo . Il significato simbolico del Mystero è: la somma importanza che riveste la difesa degli innocenti dai soprusi e dalle minacce… San Leonardo nacque in Francia verso la fine del secolo V da una famiglia illustre ed agiata, rifiutò, poi, la sua vita lussosa e, ponèndosi quale seguace di San Remigio (Saint Rémy), si diede alla predicazione del Vangelo. Diventato monaco, si ritirò in una foresta-eremo, costruì un oratorio, dando vita ad un monastero. Fu qui che morì in odore di santità, avendo protetto e difeso gli uomini e le donne ingiustamente incarcerati. Per tal motivo è considerato il protettore dei carcerati ; sul suo Mystero San Leonardo è rappresentato mentre soccorre due prigionieri ben sorvegliati da un alabardiere. E ’ circondato da 3 Angeli…
9) San Rocco. Detto Mystero raffigura San Rocco, il quale appare ad un appestato e gli mostra la propria piaga pestifera mentre un angelo sorregge il bordone (il bastone da pellegrino) e un altro una ‘tabula’ su cui è scritto “Rochum invoca et sanus eris” (Invoca San Rocco e sarai guarito).
Il significato simbolico è l’importanza di confortare gli ammalati…
L’esperto Di Zinno affida ad un semplice bastone la funzione di reggere il gruppo sospeso in alto.
San Rocco, nato in una nobile famiglia francese, alla morte dei genitori vendette i suoi beni e partì come pellegrino alla volta dell’Italia: nella penìsola si prodigò e guarì numerosi appestati. Durante il viaggio di ritorno in patria, mentre sostava in un luogo isolato e desertico, si ammalò, riuscendo in ogni caso a sopravvivere soltanto grazie al cibo che un cane di passaggio gli recava ogni giorno (è per questo motivo che San Rocco viene sempre raffigurato accompagnato da un simbolico cane). Una volta ritornato in Francia, venne arrestato, essendo accusato di essere una spia: trovò la morte in carcere dove era stato colpito dalla peste.
Nella piazza del mercato c’era la Chiesa dedicata a San Rocco, nella quale, quando si svolgevano le fiere, il ‘mastro giurato’ (rappresentante di Giustizia) amministrava la giustizia.
10) La Vergine Maria ’Assunta’. Il Mystero raffigura l’Assunzione al Cielo della Vergine Maria tanto nell’Anima quanto nel corpo. Sulla base c’è la di Lei tomba scoperchiata custodita e protetta da un angelo, mentre altri 4 angeli circondano la Vergine. Quest’ultima viene accolta da Gesù ed assunta in Cielo.
L’Assunta è uno dei gruppi che, unitamente al gruppo dell’Immacolata Concezione, potrebbe aiutarci a spiegare la parola “Mystero”. E’, del resto, proprio questo uno dei dogmi posti tra i fundamentalia della religione Cattòlica: l’Assunzione della Vergine Maria in cielo nell’Anima e nel corpo, un autèntico inno alla gloria della Mater Dei. Collegato a tale dogma vi è un significato simbolico attestante il trionfo da parte dello Spirito sulla carne, così dando compimento alla promessa di Dio riguardante la resurrezione della carne: nel contempo viene assicurato il Regnum Beatitudinis alle Anime che, dopo la loro esistenza sul Pianeta Terra, abbiano ben meritàto…
11) San Michele Arcangelo . Il Mystero concernente San Michele Arcangelo ricorda la ribellione a Dio per superbia di alcuni angeli aventi a loro capo Lucifero. Essi, nel loro feroce protervo tentativo di uguagliarsi a Lui in potenza e maestà, furono espulsi dal Paradiso. I Simboli, ad evidentiam, sono: a) la giusta punizione a cui non possono sottrarsi gli ingrati ed i superbi e, inoltre, b) la sicura protezione dal male sempre offerta da Dio a chi si fida, si affida e confida in Lui.
In basso c’è, dunque, l’Inferno, in alto San Michele Arcangelo in abito da soldato greco che regge una massiccia catena, simbolo di orgoglio mal trattenuto, mentre irrompe con la potente spada sguainata, simbolo della Divina Giustizia, sui ribelli, incalzàndoli verso l’entrata dell’Inferno (secondo l’Apocalisse 12, 7). I Diavoli, nel mentre, si sforzano di suscitare ilarità intorno alle loro malèfiche gesta compiendo ulteriori atti di volgarità ben grossolana, tra le altre cose chiamando sguaiatamente e con voce elevata per nome i loro amici, i cittadini noti, le Autorità che càpitano alla portata dei loro grifagni occhi. E tutti i chiamati ed i nominati, ove si rifiutino di fare un’ offerta, vengono mandati nientedimeno che… all’ Inferno !!! Qualcuno dei Diavoli ha, tra l’altro, a cavalcioni sulla schiena, qualche bimbo rapìto – il ‘changeling’ – e già trasformato in Diavoletto…L’atteggiamento grottesco e buffo dei diavoli nei due gruppi non è casuale: esso è un appariscente residuo della cultura popolare medievale, nella quale non si riusciva a separare le componenti spirituali da quelle carnàli, materiali, comiche, ironiche e, non poche volte, oscene e scollacciate, così frequenti, a ben guardare, nel repertorio dei giullari che giravano di corte in corte in Europa…
A meno di cento metri dal castello Monforte, dove è ora sito l’acquedotto, si trovava la chiesa di San Michele Arcangelo. Essa non risultò più Sede di celebrazione di Messe e di Liturgìe a far data dall’anno 1829…
12) San Nicola di Bari. Il Mystero sta a raffigurare un miracolo compiuto da San Nicola verso un bambino di Bari che, rapito alla propria famiglia da pirati saraceni, era stato venduto come servo al re di Babilonia. Una sera, mentre il fanciullo stava servendo da bere al re, apparve San Nicola che lo prese per i capelli e lo riportò in patria, il tutto sotto lo sguardo stupefatto delle persone presenti. L’angelo che accompagna il Santo tiene in mano un libro dal quale si elèvano 3 sfere d’oro: ciò in memoria del Vangelo donato dall’Imperatore Costantino a San Nicola e della dote miracolosamente procurata da San Nicola medésimo a tre giovani fanciulle povere per renderne possibile il matrimonio…
13) Sacro Cuore di Gesù. Questo tredicesimo quadro, infine, costruito solamente dopo la conclusione della Seconda Guerra Mondiale, costituisce la riproduzione di una delle sei macchine mai uscite per le strade di Campobasso, inventata dal notevole esperto Paolo Di Zinno, il principale ideatore, esecutore e costruttore moderno dei Quadri Mysteriosi, e conservata in un abbozzo progettuale tra i suoi disegni. Tutti rappresentati seduti, la Vergine, San Giuseppe ed il Bambino ne costituiscono la base.
Il 13° Mystero intende rappresentare l’Amore del Figlio di Dio, Gesù Cristo, verso gli uomini: in alto vi è un Cuore contenente le consonanti del nome ebraico di Gesù (Ieoshua) e, sulla base, trova posto la raffigurazione della Venuta di Gesù nel mondo, rappresentata da Giuseppe e Maria, “per noi uomini e per la nostra salvezza”. La rappresentazione viene completata da 4 angeli, due dei quali sostengono il cuore e gli altri due si passano tra loro i fiori che vengono man mano a cosituire il cuore. Il bastone fiorito in mano a S. Giuseppe ricorda la tradizione resa nota dai Vangeli apocrifi, secondo cui Giuseppe, soltanto dopo che il suo bastone miracolosamente germogliò e fiorì, ebbe la ventura di esser scelto come futuro sposo della Vergine Maria.
I c.d. ‘ Mysteri perduti ’. Ecco di séguito elencati e ragionàti, nella misura del possìbile, i Mysteri che man mano decaddero. per i più vari motivi, nei molti decenni…
(1) Il Mystero del Corpus Domini : esso era denominato volgarmente “Calicione”, in quanto l’allegoria dell’eucarestia veniva rappresentata da un calice enorme al di sopra del quale degli angeli tenevano sospesa la figura di un’ostia consacrata; il presente Mystero apparteneva alla Congregazione Minore del Corpo di Cristo ed era oggetto di custodia da parte dei Crociati di Santa Maria della Croce.
(2) Il Mystero della Madonna del Rosario , come sembra, aveva come caratteristica tipica la possibilità della rotazione su se stessa della raffigurazione della Madonna durante il trasporto della macchina processionale relativa. Della sua custodia si occupavano i Padri Trinitari.
(3) Il Mystero della Trinità fu decretato, finanziariamente supportato e custodito dalla Congregazione maggiore dei Trinitari. (4) Il Mystero di San Lorenzo con tutta probabilità rappresentava la scena del Martyrio del Santo sulla celebre graticola, con annessa visione dall’alto dei Cieli. Era oggetto di custodia da parte dei Trinitari.
(5) Il Mystero di Santo Stefano rappresentava la di lui lapidazione in quanto Protomartire, e la celebre visione detta “video caelos apertos” (vedo i Cieli che si spalàncano…). Ne curava gestione, manutenzione e custodia la Famiglia dei Diodati, la quale mantenne in modo peculiare e specifico la venerazione del Santo fino all’inizio dell’Ottocento. Anche di tale Mystero si occupavano i già più volte menzionati Trinitari.
(6) Del Mystero di Santa Maria della Croce, infine, volùto nonché finanziato dalla Congrega dei Battenti Crociati, e custodìto in Santa Maria della Croce, esisteva un disegno ricordato dallo storico Camillo De Luca, disegno-progetto il quale, però, con tutta probabilità, già riproduceva una variante della macchina rispetto a come era stata veduta e conosciuta dagli anziani di quei tempi, nel corso delle sfilate in cui la macchina processionale era ancora in funzione.
Ma ecco che…, a questo mondo , tutte le cose belle hanno una fine…
E Noi, dopo esserci godute tutte le interessanti considerazioni delle precedenti pàgine, una volta, infine, giunti al termine di questo bel viaggio alla Martin Mystère nel bel centro dei Mysteri e segreti della c.d. ‘Processione dei Mysteri’ di Campobasso, che avviene ogni anno nel, tra l’altro misteriosissimo, giorno della festività del ‘Corpo – materiale/Spirituale – del Signore’ (Corpus Dòmini), quale potrebbe essere la morale di tutto questo Percorso esteriore e Interiore nel Sacro di ancestrali Tradizioni?
Bene, la conclusione ideale di tutto questo bel discorso che si è venuti facendo, traendo spunto dalla suggestiva e realìstico/spirituale Molisana ‘Processione dei Mysteri’ e dai suoi assai significativi ‘Symbola’, è che, sempre con buona pace di orecchie troppo delicate e magàri fintamente gentili, ci sarebbe proprio da affermare, anzi da gridare ai quattro vènti – servendosi di Demonìaca espressione – che è sempre molto meglio, il Demonio, o Leviatan, unitamente a “tutto il suo sistema satellitare”, tenérselo i classici ‘tre palmi lontano dal proprio sedére’.
Maurizio MACALE
di Maurizio Macale
-A Mauro NAVARRA. Con affetto, vicinanza e sincera amicizia…
“…e Ti vengo a cercare/ anche solo per vederTi e parlare/ perché ho bisogno della Tua PRESENZA / per capire meglio la mia Essenza…”. ( Franco Battiato , E Ti vengo a cercare ).
Al pari di come esistono, nel profondo del Cosmo, Forze che favorìscono la nostra elevazione interiore, così ne esistono, dall’Eternità, di Contrarie, che si oppongono e ci avvèrsano. Ecco perché Shatan è detto l’Avversario…
“…Che da tanta parte dell’ultimo ORIZZONTE il guardo esclude…” (Giacomo Leopardi, L’Infinito)
“Si dìcono troppe parole:c’è troppo rumore. Il Silenzio è l’espressione della nostalgìa. Siamo come gocce di rugiada che anèlano a ritornare nell’oceano INFINITO di Dio.”
(Suor Anna Maria Cànopi, defunta il 21 marzo 2019, festività di San Benedetto)
”Ho visto gente andare, perdersi e tornare…
Ma Tu non credere, se qualcuno Ti dirà
Che non sono più lo stesso ormai… Sempre
E per sempre, dalla stessa parte mi troverai.”
(Francesco De Gregori,Sempre e per sempre).
“ Per me scrivere e insegnare vogliono dire vivere, ”
Prof. Alessandro D’Avenia
C’è un termine inglese, ben noto agli studiosi di antropologia e di etnologia che si trovino ad affrontare alcune problematiche particolari e specifiche del Medioevo (anzi, di un certo aspetto NERO del Medioevo e del primo Quattrocento ) : il termine è ‘Changeling’ (termine attestato in lingua inglese solo fino dal primo ‘500, anche se le sue radici vengono date dall’Oxford Dictionary of English per altomedievali), cioè lo scambio/rapimento, molto temuto specie in paesi celtico-scandìnavi e slavi, e, da noi, in Valle d’Aosta e nel Piemonte della Val di Susa, ma anche altrove, di bambini nella culla (con relativa sostituzione), attribuìto – quando non accertato esservi implicato un reato di rapimento umano conclamato e giuridicamente dimostrato – dalle tradizioni popolari più varie a Fate, Elfi, Gnomi dispettosi e, soprattutto, al Demonio ed alle forze minori al suo servizio (da qualche decennio, da quando cioè si è sviluppata la c.d. ‘ufologìa’, attribuìto anche ad entità Aliene, a sèguito di abductions, ‘rapimenti’… Né c’è alcunché da ridere o da sogghignare! ).
La fiducia nell’ETERNITA’ e nell’ETERNO e in tutte le questioni a tali 2 temi connesse, ne costituiscono certamente la base irrinunciàbile e necessaria… Se non si è credenti in Dio, non si può ovviamente credere nemmeno nella esistenza del suo – e nostro – Antagonista, Shatan l’Avversario… Di tale tema sono ricche la letteratura e la tradizione novellistica italiana , britannica ( Edmund Spenser e W.Shakespeare ), europea in generale nonché d‘oltreoceano: si pensi soltanto ai racconti ‘fantàstici’ del grande narratore germanico E.T.A. Hoffmann, o, ancora, al nostro Luigi Pirandello : infatti, nel ricordo delle favole ascoltate quand’era bambino Pirandello rintracciava motivi di profonda umanità mischiata però ad ancestrali ‘superstizioni’ e credenze dei contadini.
Secondo dette credenze del mondo contadino, siciliano e non, nello strano racconto Pirandelliano Il figlio cambiato, le Streghe nottetempo volerebbero a cambiare ed a sostituire i figli. Ecco che, nel racconto, ad una madre sostituiscono il figlioletto, che pare ‘scoppiare di salute’, con uno alquanto malaticcio nonché, in più, deforme. La madre, in preda alla disperazione, va di corsa da una fattucchiera o Strega, molto nota nel paese, di nome Vanna Scoma, al fine di poter conoscere come possa fare per riprendersi il figlio suo originale. La guaritrice-veggente le comunica di avere avuto notizia che il figlio rapìto è stato portato al palazzo di un Re, nel quale potrà essere allevato e cresciuto tra il lusso e gli agi principeschi, e potrà ereditare, infine, persino il Regno; tutto ciò, però, soltanto se ella vorrà prendersi amorevolmente cura, con sollecitudine ed affetto, del bimbo deforme sostitùto del suo proprio.
Nonostante il suo trattamento principesco, però, il figlio cambiato si sente infelice, ferìto e malato nel profondo dell’anima… Perciò decide in ogni caso di ritornàrsene al paese dove vive la sua madre naturale. Sarà così che ritroverà la gioia di vivere e resterà per sempre con la madre finalmente ritrovata.
Al di là della vasta produzione letteraria – pur egregia – di Pirandello, egli si sentiva nondimeno prigioniero di tutta una serie di determinazioni e decisioni che lui sentiva imposte dal di fuori, dagli altri…Vedeva il proprio padre come un individuo estraneo e fuori dalla sua esistenza, non sentèndosi egli, pertanto, per totale estraneità, figlio di colui che passava ufficialmente per suo padre naturale. Si confronti, in tal senso, l’ipotesi brillantemente portata avanti dal mai abbastanza compianto Andrea Camilleri, scomparso nel Luglio 2019, nella sua interessante Biografia del figlio cambiato, romanzo biografico sulla esistenza di Pirandello, tutto incentrato sulle fantasie di abbandono e sul senso di estraneità rispetto alla figura paterna che Pirandello medesino avrebbe in effetti costruito, dando vita al ‘mito’ del figlio cambiato (in dialetto siciliano canciatu)…
Per ritornare, a questo punto, alla presenza di detto tema del ‘changeling’, però inteso sul versante Diabòlico, non poteva certo esso mancare in una Tradizione antica e tanto sentìta, quale è la cosiddetta ‘Processione dei MYSTERI’ di Campobasso, nello svolgimento della quale il giorno del Corpus Domini di ogni anno (Tradizione, questa della Processione dei Mysteri, che, modernamente per così dire, dura da tre secoli, ma che, in realtà, affonda le proprie radici in un ancestrale Medioevo…): detta presenza del rapimento del figlio dormiente dalla culla, con sostituzione dello stesso con altro bimbo simile ma dotato di tutti i sìmboli della Demonìaca sostituzione (corna, codino, colore – il visìno del nuovo bimbo risulta impiastricciato di colore nero – ecc.), detta presenza, si diceva, per l’appunto, non sembra proprio venire mai trattata, sentìta e vissuta tra la gente e gli appassionati di Campobasso come semplice astrazione tìpica di àlgidi e al massimo incuriositi studiosi ed intellettuali salottieri e, così, fine della questione... No di certo! Anzi, l’esatto contrario, essendo tale e tanta la profonda partecipazione popolare all’evento annuale…
I Dèmoni, va aggiunto, si distinguono, altresì, per il loro fare boccacce e ghigni a spose dal chiaro volto, impettìte e tutte molto attente, e a ‘tunzelle’, che tentano di resistere loro, a bambìni-angelici biancovestìti, non ancora ‘anneriti’ e ‘cornomunìti’ in quanto detti Dèmoni non sono, evidentemente, riuscìti a sostituirli a suo tempo nella culla, insieme con altre figure umane vestite di bianco (colore della Luce…) e con Santi… Ci sono implicati, infatti, più di una decina di Santi Taumaturghi in detta storica Processione, tra i quali S. Antonio Abate, San Rocco, San Michele Arcangelo etc…, dei quali si parlerà diffusamente alla fine del presente scritto…
E così, ora, si ritorna, proprio per analogìa, dalla Storia e dalla Storia Sacra, al presente e alla sua microstoria meramente cronachistica : con le immagini delle stagioni e delle strane e singolari èpoche passate, che oramai credevamo esserci lasciate alle spalle, mentre la stagione presente, attuale, ci sembrerebbe tanto ricca di “magnifiche sorti e progressive…”, così vivida e moderna, ricca di sensazioni, appunto, troppo attuali o ‘à la mode’, di umori, atmosfera, suoni, sussurri d’attualità e suggestioni… Ma, attenzione!, specialmente, alle suggestioni…!
In ogni caso e comunque, del resto, cose veramente dell’ altro Mondo… ed anche - ahinoi! - di questo Mondo !
Colpisce molto lo spettatore di un simile evento Molisano la presenza, strana, dei bambini, spesso portati a cavalcioni dai Diàvoli, a motivo delle loro belle faccine dipinte di nero-pece (colore più o meno costante dei loro piccoli volti, ed in pochi casi anche quando i bimbi non sono in compagnìa di Diàvoli…) e del fatto che, tra l’altro e spesso (quasi sempre…), i bambini, per l’appunto, recano un bel paio di pasciute corna sulle loro testine…
Viene naturale, stante la somiglianza integrale con quei bambini del Medioevo rapìti e sostituiti dai Dèmoni (ci sono rimaste pitture e miniature di codici di tali eventi in numero notevole, se ne ricordi una importante di Filippo Lippi), fare i rispettivi paragoni: come se nella processione dei Misteri a Campobasso si intendesse esorcizzare proprio quel pericolo, per i bambini, di essere rapiti e sostituiti con i lori succedanei, i ‘demonietti’… In fondo è un tema che potrebbe, magari, essere approdato in Molise provenendo dagli Slavi dirimpettai al di là dell’Adriatico… Il significato di base e materiale e simbolico del ‘Mystero’ a Campobasso è la dedizione, quasi ‘consacrazione’, al lavoro artigianale; l’ ipotetico committente - quando laico e non una Confratèrnita religiosa - era, del resto, la Corporazione degli artigiani…
E’ veramente impressionante osservare queste pitture, in cui all’apparenza il clima generale è di calma assoluta, mentre, poi, a ben guardare, nella culla si nota che il bambino che è nella casa, ha, ora, le corna in testa ed il visino scuro o nero (si tratta, infatti, del sostituto demoniaco, perché è già avvenuto il ‘changeling’), laddove, alzando gli occhi verso la parte alta della pittura, in un angolo, si può notare la raffigurazione di un’entità Diabòlica che, ghignando, è còlta mentre sta fuggendo con, tra le braccia, il piccìno originario rapìto, che ha il volto chiaro e non ha, almeno per il momento, le corna…
E’, in fondo, la medesima questione affrontata dal grande studioso, storico e critico dell’Arte e delle Letterature Comparate Mario PRAZ – del quale di può visitare a Roma la splendida dimora, ‘la Casa della Vita’ in Palazzo Primoli, via G. Zanardelli, vera casa-Museo, autentico ‘scrigno nello scrigno’ – nella sua fondamentale opera La Carne, la Morte e il Diavolo nella Letteratura Romàntica dell’Ottocento : unica differenza è, infatti, la circostanza che di tali temi si impadronirono nell’Ottocento i poeti e gli scrittori del Romanticismo, vedendoli congeniali a se stessi, alla propria ricerca poetica ed alla loro personale Weltanschauung’, ma i temi sono gli stessi ripresi da un Medioevo ‘noir’: per l’appunto, la Morte, il Diavolo e la Carne, intesa quest’ultima, quale base materiale di supporto sulla quale il Demonio si può scatenare, con tutta la sua voglia di nuocere, allorché non se ne parla proprio di potersi impadronire dell’ANIMA di colui che viene sottoposto a tentazione o dell’angariàto di turno. Meglio, in quei casi per Lui sfortunati, rubare e sottrarre, ovvero scambiare di nascosto il luminoso, inconsapevole, ancora innocente bimbo che dorme tranquillo nella culla, con quello Nero-pece…
Lo stesso rapimento del bimbo, con scambio dello stesso e sua sostituzione da parte del demonietto, che viene depositato nella culla al posto di quello vero e originario, non è forse, in fondo, che uno scambio di Carne, di pura Materia, nella fattispecie il corpicino, in fondo ancora innocente, del neonato?...
Nel Medioevo, è noto, erano molto diffuse le ‘sacre Rappresentazioni’, i c.d. ‘Myracle Plays’ o anche ‘Mystery Plays’, in via generale rappresentanti la dìsputa dell’ANIMA di un Defunto tra ‘Angeli e Dèmoni’ : addirittura dette rappresentazioni, che presero piede a partire dall ’ XI secolo in Francia, diffondendosi, poi, presto anche in Gran Bretagna, Spagna ed in altri Regni europei, si svolgevano in maniera itinerante, avendo luogo su palcoscenici ( pageants ) costruìti su carri, poi trainàti da buoi, da asini o da cavalli, che girando da una località d’Europa all’altra, si fermavano di tanto in tanto in un certo luogo, dove i contadini per lo più assistevano a queste rappresentazioni fondate in via generale sulla lotta tra il BENE ed il MALE, incarnati in figure angeliche che lottavano per perdere o per salvare l’Anima… Le dìspute terminavano soltanto allorché l’Angelo – o in ogni caso la figura del Bene biancovestita – prevaleva sulla figura Demonìaca, nera o rossa-color brace… La dìsputa si era in ogni caso conclusa per quella certa Anima che veniva portata in un luogo SOLARE, o Paradìso che dir si voglia… La sconfitta del Demonio, invece, c’è da dire, era ed è, purtroppo, soltanto apparente, in un ciclo perennemente ritornante su se stesso e rinnovàntesi di continuo… Come se del Diavolo ci si potesse liberare tanto facilmente !!! Di un’Entità che non può nemmeno morire ! Laddove il grande scrittore britannico di splendide gothic novels H. P. Lovecraft, della prima metà del Novecento, scriveva alla fine di uno dei suoi tremendi racconti del ‘Ciclo di Cthulhu’ che “Non è morto ciò che può attendere in eterno, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire.” !
Fino a circa cinquanta anni fa, sopra il romanissimo Colle del Gianìcolo ( consacrato alla divinità di Giano/Ianus bifrons, ’colui che apre e che chiude ogni ciclo’ ), si poteva assistere a Roma ad una sorta di ’sacra rappresentazione’ apparentemente laica (in realtà implicante l’interazione di Princìpi Spirituali), con le figure dei burattini di legno, per la gioia e la felicità spensierata dei bambini: si assisteva allo scambio di botte da orbi tra il burattino di Pulcinella ed il burattino del Diavolo che lo aggrediva continuamente. I bambini si godevano la dìsputa dei burattini con le teste di legno che risuonavano con forti schiocchi derivanti dalle mazzate che ricevevano… Alla fine un apparentemente defunto Pulcinella era come se risuscitasse – o semplicemente si rialzava da una condizione di forte stordimento tanto fisico quanto psichico/morale – e finiva a legnate il Diavolo che, finalmente, per la palese gioia di tutti i bambini, giaceva morto… Sempre all’apparenza, però… Perché, si ripete, tutto si svolge come se del Diavolo ci si potesse effettivamente mai liberare pur con immensa fatica!!! Di un’Entità, cioè, che non è destinata nemmeno a morire, casomai ad essere soltanto incatenata e sprofondata da Dio nel più profondo degli abissi ! Si era soltanto, per il momento, in effetti concluso un semplice round tra il Demonio malmenante e attaccabrighe ed il Pulcinella di turno: Pulcinella era ed è, dal punto di vista spirituale e antropologico, una autentica rappresentazione della Morte, con la sua mascherina nerissima sugli occhi a fronte, invece, di un abito interamente bianco candido e immacolato… E, pertanto quel Pulcinella lì era in realtà l’Anima del (già rappresentante il defunto) Pulcinella, dìsputata tra Forze Infere e Forze Angeliche virtualmente o materialmente presenti e visìbili…
Sempre all’assunto di partenza e a quanto significàto dalla Processione dei Mysteri di Campobasso ritorniamo, c’è sempre il Demonio, “l’attacco straordinario di Leviatan e del suo sistema satellitare” ( bella espressione del monaco Francis Templar), lì pronto ad ingannare o a infiltrarsi dove non dovrebbe esserci, pur di prendersi un corpicino di bimbo o, meglio, un’Anima di infante…
Un poco di storia e di esegèsi dei Mysteri di Campobasso…
A parte i c.d. ’Misteri Perduti’ – che con gli anni ed i decenni si sono persi per così dire per strada per i più vari motivi –, i Mysteri della Processione del Corpus Domini di Campobasso, rifacèntisi, si è detto sopra, nei secoli ai vari Mystery Plays di origine e svolgimento Medievali, sono ridotti attualmente al numero di 13, solo uno di meno del numero delle stationes della Via Crucis: tredici Mysteri, ognuno legato ad un Santo o ad una figura o immagine Sacrale – vedi il ‘Sacro Cuore di Gesù’ – con figure testimoniali di Santi fondamentali e per il territorio locale e in via generale per la religione dei Cristiani, issàte sopra imponenti macchine processionali come di séguito specificato :
1) Sant’Isidoro. Il significato simbolico del primo dei Mysteri è la dedizione al lavoro dei campi: il committente sarebbe la Corporazione dei contadini.
Il Mystero rappresenta Sant’Isidoro, operante come contadino al servizio del Cavaliere spagnolo Giovanni de Vergas, mentre colpisce il terreno per mezzo di un bastone, facendone scaturire acqua con la finalità di soddisfare la sete del suo padrone. V’è anche, a sovrastare il Mystero, un grande céro tenuto da tre angeli, céro che rappresenterebbe la ‘Face’ dei coloni. Ma… cos’era la ‘Face’ ?
La ‘Face’, per definizione, era costituita, nella fattispecie qui esaminata e in generale, da un tronco di legno tutto spalmato di cera, avente in cima un legno acceso ( o altri sìmboli nel caso di altri committenti…): simbolo di Luce e, pertanto, di Vita, quale emblema, con tutta probabilità, della Vera Luce diffusasi sulla Terra intera a motìvo della diffusione del Cristianesimo. Le Faci – pare che a Campobasso esistessero 2 Faci collocate all’ingresso della Sede della Confraternita del Santissimo Sacramento, dagli abitanti guardate con autèntica devozione, fino a pervenire quasi a forme di evidente superstizione – precedevano i Mysteri durante la processione del ’Santissimo’ ( l’ostia consacrata nell’ostensorio…), ed erano costruite per la devozione degli agricoltori e degli artigiani. La Face degli agricoltori, che si elevava uscendo da un tronco d’albero circondato da spighe e da muschio, era, nel corso della processione, accompagnata da zampognari e da alcuni suonatori di piffero, mentre la Face degli artigiani poggiava su un piedistallo dove sembravano sostenerla due angeli di legno dorato e, nel corso della processione, era accompagnata da abili violinisti. Con il trascorrere del tempo, la Face degli artigiani divenne desuèta, magari a causa della mai ricomposta volontà di costruire tante Faci quante erano le arti, mentre restò per molto tempo ancora la Face degli agricoltori : essi anzi si opposero quasi con violenza allorché qualcuno provò a eliminarla per essere a quel tempo considerata una usanza grossolana e oramai superata. I cittadini la bruciarono di notte ma, per ben altre due volte, essa venne ricostruìta da parte degli agricoltori, fin quando, infine, essi smìsero di riedificarla dietro puntuale promessa che il bravo esperto moderno Paolo Di Zinno avrebbe realizzato un Mystero per tale Face, altresì aggiungendovi un miracolo di Sant'Isidoro, in veste sempre di protettore degli agricoltori. A Sant'Isidoro, infine, nella sua veste di patrono degli agricoltori, era stato consacrato un altare nella Chiesa di San Leonardo…
2) San Crispino . Ecco il Mystero di San Crispino il quale, abbandonate, per sua propria volontà, le nobili origini romane, andò predicando il Vangelo per tutta la Gallia e, per sostentarsi, si ingegnò e si adattò a cucire scarpe. Mentre si trovava al lavoro in compagnia di due suoi aiutanti, gli apparvero all’improvviso 3 angeli, i quali recavano nelle loro mani i simboli del futuro Martyrio del Santo: detto Martyrio avvenne sotto il regno dell’ imperatore Massimiano: a) la spada, a simbolo della decapitazione, b) la palma, quale simbolo dell’effettivo martyrio, c) la corona, infine, che starebbe ad indicare tutti i meriti del Santo.
A San Crispino, patrono dei calzolai, era, infine, dedicato un altare della Chiesa di San Leo…
3) San Gennaro . Il significato simbolico del Mystero che segue è: essere forti dinanzi alle avversità… Il Mystero raffigura San Gennaro circondato da 3 angeli: uno di essi reca le ampolle, a ricordo di quelle che tutt’oggi conservano il sangue del Santo, un secondo porta una tabella con la scritta “Est nobis in sanguine vita” (Per noi la vita sta nel sangue). Il Santo è il patrono della città di Napoli, rappresentata, sulla base del macchinario del Mistero, dal Vesuvio e dal fiume Sebéto simboleggiato, proprio come nelle antiche raffigurazioni, da un vecchio disteso che reca in mano una vanga.
Il personaggio che rappresenta il fiume Sebéto sul Mistero di San Gennaro è conosciuto nella tradizione popolare come ‘il Pezzente’ in quanto il suo aspetto (ha i capelli lunghi, presenta, ancora, la barba incolta, risulta infine seminudo) ricorda quello tìpico di un barbone o di un senzacasa.
4) Abramo. Il significato simbolico del Mystero è : l’ obbedienza dovuta a Dio nonché la fondamentale importanza del riporre la vera ed unica Fede in Lui.
Il Mystero ci mostra Abramo il quale, obbediente alla volontà del Dio dell’Antico Testamento, si appresta a sacrificare il suo unico figlio Isacco, allorché un angelo, inviàto dal Signore ( il significato del termine greco ’ànghelos’ è, in effetti, quello di ‘messaggero’, di ‘inviàto’…) gli ferma la mano con il coltello, indicàndogli un ariete lì nelle vicinanze da offrire in olocausto al posto di detto figliolo Isaak, che viene, in tal modo, salvato. Sempre un sacrificio di sangue è richiesto… ,comunque. Ahinoi!
5) Santa Maria Maddalena . Il significato simbolico del Mystero è : per mezzo della penitenza si può ottenere il perdono di Dio. Detto Mystero intende rappresentare Santa Maria Maddalena sospesa in aria nelle vicinanze dell’altare… La scena viene completata da 4 angeli: i due ai piedi dell’altare svolgono la funzione di chierichetti, gli altri due, ai fianchi della Maddalena, le offrono il vaso di alabastro che contiene l’olio, per mezzo del quale Maria Maddalena avrebbe unto Gesù (un’usanza tipica dell’Israele dell’epoca di Cristo e anche di prima…), oltre che un libro con sopra un teschio, il quale sta a simboleggiare la morte.
La storia o leggenda sacra racconta che, dopo la morte di Gesù, la Maddalena visse con la vergine Maria in Gerusalemme, in séguito fu dai Giudei posta su di una barca insieme ai fratelli Lazzaro e Marta e abbandonata alla mercè delle onde. Approdata a Marseille, in Francia,si ritirò in un luogo isolato, dove visse circa trenta anni, nutrendosi di frutti selvatici, di bacche e di radici, altresì dormendo sulla nuda terra: Lazzaro divenne, invece, il Vescovo di Marseille. Un bel giorno la Santa implorò San Massimino, vescovo di Aix en Provence, di impartirle la comunione e, quando Massimino entrò in chiesa, trovò Maddalena sospesa in aria e, dopo averla comunicata, si accorse che la di lei Anima stava salendo in Cielo…
6) Sant’ Antonio Abate . Il significato simbolico è : essere forti di fronte alle molteplici tentazioni. Il Mystero rappresenta le tentazioni cui venne dalle Legioni Diaboliche sottoposto Sant' Antonio Abate, da diàvoli, in effetti, presenti tanto nella forma consueta (posti al di sopra e al di sotto del Santo) quanto sotto le sembianze di bellissime fanciulle e donzelle (tunzelle). Ai lati del Santo si trovano 2 angeli che recano in mano, uno un libro sul quale arde una fiamma e, l’altro, un bastone con un campanello in cima. La fiamma rappresenta il fuoco da cui Sant’ Antonio Abate ha la prerogativa di difenderci (esiste, in effetti, una patologìa autoimmune volgarmente denominata ‘Fuoco di Sant’Antonio…), il bastone sta, poi, a simboleggiare la vita da eremita da lui condotta, laddove il campanello richiama, tramite il suo acuto squillo, l’esigenza della preghiera e l’avviso di stare, da parte delle Anime, perennemente all’erta contro le tentazioni Diabòliche…
Il Diavolo, che sta in basso, mentre fischia platealmente, va dicendo alla donzella: "tunzella tunzella, vietenn vietenn”.
E’ plausibile che la donzella sia un essere ammaliatore, fornito di facoltà e doti diaboliche. Ella muove vezzosamente il suo ventaglio, con lo sguardo fintamente orientato in basso che, in realtà, non è indirizzato a terra, ma allo specchio a terra poggiato, nel quale ella si può vedere e dove cerca di incontrare gli occhi del Santo. Pare che, in tempi storici, la ‘Donzella’ venisse impersonata da un ragazzo effeminato (il cosiddetto “femminiello”, popolarmente…), essendo ai tempi ritenuto sconveniente che una ragazza seria apparisse da sola in pubblico, tanto più per fare l’attrice… Allorché, finalmente, alle ragazze fu permesso impersonare tale ruolo, si diffusero delle voci, a detta delle quali la Donzella sarebbe rimasta incinta entro un anno, mentre altre voci mormoravano che, invece, sarebbe rimasta zitella. Fu soltanto in séguito che si ritenne che, al contrario, la presenza sopra il Mystero potesse aprire o quantomeno facilitare alla ragazza la strada per il matrimonio. Nel passato si era addirittura stabilito un premio per quella donzella che fosse riuscita a non ridere…
7) Immacolata Concezione. Il seguente fu uno dei carri più complessi ed interessanti quanto al valore artistico e simbolico: esalta la virtù eccezionale di una donna nata senza peccato originale, la Vergine Maria quale Immacolata Concezione. La raffigurazione è costituìta da: a) un serpente, b) la Croce e, a sostenere l’Immacolata, c) il globo terrestre interamente circondato dalle varie costellazioni dello Zodìaco, globo che è fatto ruotare da un angelo (volendo rievocare la credenza secondo la quale gli angeli sarebbero preposti a regolare il perfetto movimento delle stelle) ed, infine, d) una pallida mezza luna, a simboleggiare la caducità dei beni materiali e terreni, del tutto transeùnti e passeggeri… Un Angelo tiene sulla testa della Vergine una corona di dodici stelle – in conformità alla celebre visione dell’ Apocalisse , della “donna con il capo cinto da 12 stelle” – , ovvero, secondo alcuni, raffiguranti le dodici virtù di Maria o anche i dodici apostoli. Il punto principale e centrale dell’intero Mystero è il simbolo della Purezza.
8) San Leonardo . Il significato simbolico del Mystero è: la somma importanza che riveste la difesa degli innocenti dai soprusi e dalle minacce… San Leonardo nacque in Francia verso la fine del secolo V da una famiglia illustre ed agiata, rifiutò, poi, la sua vita lussosa e, ponèndosi quale seguace di San Remigio (Saint Rémy), si diede alla predicazione del Vangelo. Diventato monaco, si ritirò in una foresta-eremo, costruì un oratorio, dando vita ad un monastero. Fu qui che morì in odore di santità, avendo protetto e difeso gli uomini e le donne ingiustamente incarcerati. Per tal motivo è considerato il protettore dei carcerati ; sul suo Mystero San Leonardo è rappresentato mentre soccorre due prigionieri ben sorvegliati da un alabardiere. E ’ circondato da 3 Angeli…
9) San Rocco. Detto Mystero raffigura San Rocco, il quale appare ad un appestato e gli mostra la propria piaga pestifera mentre un angelo sorregge il bordone (il bastone da pellegrino) e un altro una ‘tabula’ su cui è scritto “Rochum invoca et sanus eris” (Invoca San Rocco e sarai guarito).
Il significato simbolico è l’importanza di confortare gli ammalati…
L’esperto Di Zinno affida ad un semplice bastone la funzione di reggere il gruppo sospeso in alto.
San Rocco, nato in una nobile famiglia francese, alla morte dei genitori vendette i suoi beni e partì come pellegrino alla volta dell’Italia: nella penìsola si prodigò e guarì numerosi appestati. Durante il viaggio di ritorno in patria, mentre sostava in un luogo isolato e desertico, si ammalò, riuscendo in ogni caso a sopravvivere soltanto grazie al cibo che un cane di passaggio gli recava ogni giorno (è per questo motivo che San Rocco viene sempre raffigurato accompagnato da un simbolico cane). Una volta ritornato in Francia, venne arrestato, essendo accusato di essere una spia: trovò la morte in carcere dove era stato colpito dalla peste.
Nella piazza del mercato c’era la Chiesa dedicata a San Rocco, nella quale, quando si svolgevano le fiere, il ‘mastro giurato’ (rappresentante di Giustizia) amministrava la giustizia.
10) La Vergine Maria ’Assunta’. Il Mystero raffigura l’Assunzione al Cielo della Vergine Maria tanto nell’Anima quanto nel corpo. Sulla base c’è la di Lei tomba scoperchiata custodita e protetta da un angelo, mentre altri 4 angeli circondano la Vergine. Quest’ultima viene accolta da Gesù ed assunta in Cielo.
L’Assunta è uno dei gruppi che, unitamente al gruppo dell’Immacolata Concezione, potrebbe aiutarci a spiegare la parola “Mystero”. E’, del resto, proprio questo uno dei dogmi posti tra i fundamentalia della religione Cattòlica: l’Assunzione della Vergine Maria in cielo nell’Anima e nel corpo, un autèntico inno alla gloria della Mater Dei. Collegato a tale dogma vi è un significato simbolico attestante il trionfo da parte dello Spirito sulla carne, così dando compimento alla promessa di Dio riguardante la resurrezione della carne: nel contempo viene assicurato il Regnum Beatitudinis alle Anime che, dopo la loro esistenza sul Pianeta Terra, abbiano ben meritàto…
11) San Michele Arcangelo . Il Mystero concernente San Michele Arcangelo ricorda la ribellione a Dio per superbia di alcuni angeli aventi a loro capo Lucifero. Essi, nel loro feroce protervo tentativo di uguagliarsi a Lui in potenza e maestà, furono espulsi dal Paradiso. I Simboli, ad evidentiam, sono: a) la giusta punizione a cui non possono sottrarsi gli ingrati ed i superbi e, inoltre, b) la sicura protezione dal male sempre offerta da Dio a chi si fida, si affida e confida in Lui.
In basso c’è, dunque, l’Inferno, in alto San Michele Arcangelo in abito da soldato greco che regge una massiccia catena, simbolo di orgoglio mal trattenuto, mentre irrompe con la potente spada sguainata, simbolo della Divina Giustizia, sui ribelli, incalzàndoli verso l’entrata dell’Inferno (secondo l’Apocalisse 12, 7). I Diavoli, nel mentre, si sforzano di suscitare ilarità intorno alle loro malèfiche gesta compiendo ulteriori atti di volgarità ben grossolana, tra le altre cose chiamando sguaiatamente e con voce elevata per nome i loro amici, i cittadini noti, le Autorità che càpitano alla portata dei loro grifagni occhi. E tutti i chiamati ed i nominati, ove si rifiutino di fare un’ offerta, vengono mandati nientedimeno che… all’ Inferno !!! Qualcuno dei Diavoli ha, tra l’altro, a cavalcioni sulla schiena, qualche bimbo rapìto – il ‘changeling’ – e già trasformato in Diavoletto…L’atteggiamento grottesco e buffo dei diavoli nei due gruppi non è casuale: esso è un appariscente residuo della cultura popolare medievale, nella quale non si riusciva a separare le componenti spirituali da quelle carnàli, materiali, comiche, ironiche e, non poche volte, oscene e scollacciate, così frequenti, a ben guardare, nel repertorio dei giullari che giravano di corte in corte in Europa…
A meno di cento metri dal castello Monforte, dove è ora sito l’acquedotto, si trovava la chiesa di San Michele Arcangelo. Essa non risultò più Sede di celebrazione di Messe e di Liturgìe a far data dall’anno 1829…
12) San Nicola di Bari. Il Mystero sta a raffigurare un miracolo compiuto da San Nicola verso un bambino di Bari che, rapito alla propria famiglia da pirati saraceni, era stato venduto come servo al re di Babilonia. Una sera, mentre il fanciullo stava servendo da bere al re, apparve San Nicola che lo prese per i capelli e lo riportò in patria, il tutto sotto lo sguardo stupefatto delle persone presenti. L’angelo che accompagna il Santo tiene in mano un libro dal quale si elèvano 3 sfere d’oro: ciò in memoria del Vangelo donato dall’Imperatore Costantino a San Nicola e della dote miracolosamente procurata da San Nicola medésimo a tre giovani fanciulle povere per renderne possibile il matrimonio…
13) Sacro Cuore di Gesù. Questo tredicesimo quadro, infine, costruito solamente dopo la conclusione della Seconda Guerra Mondiale, costituisce la riproduzione di una delle sei macchine mai uscite per le strade di Campobasso, inventata dal notevole esperto Paolo Di Zinno, il principale ideatore, esecutore e costruttore moderno dei Quadri Mysteriosi, e conservata in un abbozzo progettuale tra i suoi disegni. Tutti rappresentati seduti, la Vergine, San Giuseppe ed il Bambino ne costituiscono la base.
Il 13° Mystero intende rappresentare l’Amore del Figlio di Dio, Gesù Cristo, verso gli uomini: in alto vi è un Cuore contenente le consonanti del nome ebraico di Gesù (Ieoshua) e, sulla base, trova posto la raffigurazione della Venuta di Gesù nel mondo, rappresentata da Giuseppe e Maria, “per noi uomini e per la nostra salvezza”. La rappresentazione viene completata da 4 angeli, due dei quali sostengono il cuore e gli altri due si passano tra loro i fiori che vengono man mano a cosituire il cuore. Il bastone fiorito in mano a S. Giuseppe ricorda la tradizione resa nota dai Vangeli apocrifi, secondo cui Giuseppe, soltanto dopo che il suo bastone miracolosamente germogliò e fiorì, ebbe la ventura di esser scelto come futuro sposo della Vergine Maria.
I c.d. ‘ Mysteri perduti ’. Ecco di séguito elencati e ragionàti, nella misura del possìbile, i Mysteri che man mano decaddero. per i più vari motivi, nei molti decenni…
(1) Il Mystero del Corpus Domini : esso era denominato volgarmente “Calicione”, in quanto l’allegoria dell’eucarestia veniva rappresentata da un calice enorme al di sopra del quale degli angeli tenevano sospesa la figura di un’ostia consacrata; il presente Mystero apparteneva alla Congregazione Minore del Corpo di Cristo ed era oggetto di custodia da parte dei Crociati di Santa Maria della Croce.
(2) Il Mystero della Madonna del Rosario , come sembra, aveva come caratteristica tipica la possibilità della rotazione su se stessa della raffigurazione della Madonna durante il trasporto della macchina processionale relativa. Della sua custodia si occupavano i Padri Trinitari.
(3) Il Mystero della Trinità fu decretato, finanziariamente supportato e custodito dalla Congregazione maggiore dei Trinitari. (4) Il Mystero di San Lorenzo con tutta probabilità rappresentava la scena del Martyrio del Santo sulla celebre graticola, con annessa visione dall’alto dei Cieli. Era oggetto di custodia da parte dei Trinitari.
(5) Il Mystero di Santo Stefano rappresentava la di lui lapidazione in quanto Protomartire, e la celebre visione detta “video caelos apertos” (vedo i Cieli che si spalàncano…). Ne curava gestione, manutenzione e custodia la Famiglia dei Diodati, la quale mantenne in modo peculiare e specifico la venerazione del Santo fino all’inizio dell’Ottocento. Anche di tale Mystero si occupavano i già più volte menzionati Trinitari.
(6) Del Mystero di Santa Maria della Croce, infine, volùto nonché finanziato dalla Congrega dei Battenti Crociati, e custodìto in Santa Maria della Croce, esisteva un disegno ricordato dallo storico Camillo De Luca, disegno-progetto il quale, però, con tutta probabilità, già riproduceva una variante della macchina rispetto a come era stata veduta e conosciuta dagli anziani di quei tempi, nel corso delle sfilate in cui la macchina processionale era ancora in funzione.
Ma ecco che…, a questo mondo , tutte le cose belle hanno una fine…
E Noi, dopo esserci godute tutte le interessanti considerazioni delle precedenti pàgine, una volta, infine, giunti al termine di questo bel viaggio alla Martin Mystère nel bel centro dei Mysteri e segreti della c.d. ‘Processione dei Mysteri’ di Campobasso, che avviene ogni anno nel, tra l’altro misteriosissimo, giorno della festività del ‘Corpo – materiale/Spirituale – del Signore’ (Corpus Dòmini), quale potrebbe essere la morale di tutto questo Percorso esteriore e Interiore nel Sacro di ancestrali Tradizioni?
Bene, la conclusione ideale di tutto questo bel discorso che si è venuti facendo, traendo spunto dalla suggestiva e realìstico/spirituale Molisana ‘Processione dei Mysteri’ e dai suoi assai significativi ‘Symbola’, è che, sempre con buona pace di orecchie troppo delicate e magàri fintamente gentili, ci sarebbe proprio da affermare, anzi da gridare ai quattro vènti – servendosi di Demonìaca espressione – che è sempre molto meglio, il Demonio, o Leviatan, unitamente a “tutto il suo sistema satellitare”, tenérselo i classici ‘tre palmi lontano dal proprio sedére’.
Maurizio MACALE