Tre metri d'Abruzzo racconti fotografici di Mauro NAVARRA
Janare, taumaturghi, sante donne e religiosi. Tradizione, fede, misteri e antichi riti pagani. Oltre alla splendore della natura, un condensato di piante ed animali unico in Italia, c’è molto altro in quella che ho sempre rivendicato essere la mia regione del cuore: l’Abruzzo. Terra di forti contrasti tra tradizioni contadine, pastorizia, artigianato ed eccellenze scientifiche con tecnologie e sperimentazioni all’avanguardia in Europa a cui si sommano la dignità e la tenacia dei suoi abitanti messi più volte a dura prova dagli ultimi catastrofici eventi. Trovarsi a poco più di un’ ora da Roma tra montagne innevate, altipiani fioriti con mandrie al pascolo, cascate, inghiottitoi, doline, boschi magici con “esagerati” colori autunnali, respirando gli odori dei selvatici oppure scoprendone soltanto le tracce, sono esperienze che si fissano sulla pelle e nella mente di qualsiasi curioso osservatore ed amante del bello, del sano e perché no anche del misterioso. In questa ultima mostra ho voluto testimoniare la determinazione di chi, nonostante la scarsa considerazione governativa, cerca di valorizzare il proprio territorio anche attraverso la memoria, il racconto, il ricordo e perché no l’inimmaginabile. Ciclo annuale della vita, antichi riti pagani, misteri, magie e superstizioni, spiritualità e devozione tra le più belle montagne d’Abruzzo. “La passione vivente di Barrea, la Festa di San Domenico a Cocullo e la Notte delle Streghe a Castel del Monte”. Tre manifestazioni popolari aquilane tra le più sentite e partecipate in un palcoscenico naturale unico tramandate grazie all’impegno ed al vigore dei suoi abitanti. Una piccola presentazione che vuole essere un invito a percorrere a passo lento e corto territori dove ancora tutti ci salutano.