Statue Parlanti
LA GRANDE BELLEZZA ... continua
VA " VIA PIE' DI MARMO " ! di Maurizio Macale
foto archivio Navarra - Roma
Pasquino: E adesso, in mezzo a tutta questa “grande pupazzata”, ci vogliono anche far parlare.
Capito Madama Lucrezia? Lo sa anche Marforio…
M. Lucrezia: Ma che dici? A parte il fatto che stai, per l’appunto, parlando, anzi stiamo parlando,
chi è questo mestierante da quattro soldi che intende metterci in bocca parole che,
noi statue statiche, non ci siamo mai nemmeno sognati di pensare e, tanto meno di pronunciare…
Marforio: Macché ne so, è uno squattrinato “ pasquino” o meglio “pisquano” che, insieme a un altro intestardito fotografo, ci vuole fare parlare, mentre il fotografo ci tira qualche foto…
Pasquino: E ora dunque? Se anche le famosissime statue iniziano ad agitarsi è proprio finita… dal Kosmos al Kaos ci mancava pure questa…
M. Lucrezia: Adesso fai anche il filosofo, Pasquino, il Kaos, il Kosmos, la confusione, l’ordine, ecc. ecc., ma cosa vuoi che ne capisca la gente, che passa e va di fretta, di tali concetti… Buoni tutt’al più, per statue che nulla hanno da fare tutto il giorno, e, perciò , si masturbano il cervello, anche se , poi, va detto, “cerebrum non habet”. Che per caso noi abbiamo cervello?
Marforio: Invece io ti dico che noi abbiamo molto cervello e il cosiddetto comprendonio , lo esercitiamo meglio di tanti individui in carne ed ossa. Noi marmorei…
M. Lucrezia: E quindi noi torsi ormai inutili, sembriamo forse inutili ma abbiamo gran ragione e cuore da scaldare e sentimenti e sensazioni da vendere.
Pasquino: E che mi fai pure il poeta, adesso, in rima e in assonanza, ma lo sai che ti dico.. Mannaggia la disgrazia di non aver il Pie’ di Marmo in carne ed ossa, se no potremmo anche volger le terga e andarcene in vacanza.
So’ troppi secoli che stiamo qui a poltrire e a non far nulla se non a ricevere pezzi de pergamena (’na vorta…) e de cartacce, vergati da imbufaliti cittadini…
Piè di Marmo: Sarò pure di Augustea Marmorizzazione, però qui qualcuno mi ha chiamato, e quindi
devo andare: certo , sconto l’età e l’enorme pesantezza… Però quanta monnezza che
mi hanno buttato intorno. E’ tutto un grande merdaio: cicoria, bucce d’aglio, ogni tipo de rifiuti, le lampadine fulminate, la polvere ed i chewing gum, le bottije de plastica e le borse
sfonnate… Sfonnate come so’ sfonnate le Banche, ché nun se ne sarva una…
E li vigili che fanno? Chiacchierano …. Al bar. E gnente vedono e gnente sanno. A perde’ tempo bastiamo già noi statue che non possiamo camminare.
Va be’, scendo da ‘sto piedistallo e torno, infine. a “rivedere il sole e le altre stelle”…
Famme sentì a Marforio e a Pasquino e a Madama Lucrezia: m’è giunta voce che girano due un po'strambi, che se so messi in testa, se so’ fissati, de fa parla’ le statue de Roma. Non lo sanno che se attaccamo a parla’ noi, poi non smettiamo più. E so’ bischeri pe’ tutti. Vedi er potere come te lo riduciamo, a frammenti…de Marmo.
Me tocca in ogni caso d’annà perché sempre me dicono, anzi l’hanno pure scolpito: “ Via Pie’ de Marmo”, “Via Pie’ de Marmo” … E dunque via!
E andiamo a ricominciare…
IL FACCHINO: Te posso lancia’ un messaggio povero? “E stamo mejo noi che nun parlamo mai…”
Perché dobbiamo parlare per forza? Stiamo tanto bene muti: se non fosse per questi due testoni che se so’ fissati de ficcacce in bocca per forza le parole…
Ma come dice pure il grande cantautore Ligabue (no er pittore...), ” ho perso le parole”. Se ne sprecano troppe di parole , troppe parole e chiacchiere, e di fatti ben pochi. Poi pe’ sto “assenteismo der pensiero” Roma è tipica. Se beve, se magna, e l’acqua ristagna, non crea le cascate, non produce energia, Roma. Io, invece, l’acqua la fornisco da sta botticella che reggo da
secoli. E quanto è bbona! Tanto bbona che m’hanno persino messo un cartello: Attenzione: acqua non potabile. Che offesa! E che vor di: a Roma c’è l’acqua più bbona d’Italia. E mo’ hanno pure chiuso e sigillato le fontanelle, i benemeriti ‘NASONI’ de Roma. Ah ‘sti politIci……
Voi che ne dite, Maestro….?
LA BOCCA DELLA VERITA’: Certo se inizio a parlare io che sono ”La Bocca della Verità”, qui vie’ giù tutto. Qualche giorno me vojo divertI’ a tranciare qualche mano incauta: lascia che qualcuno me la infili più in profondità del solito. Poi vedi tu che je faccio.Devo riconoscere che è strano che ancora nessuno m’abbia scrostato dal muro dove sono incastonata. Co’ tutta sta voja che c’è in giro de cimeli… pe’ carità, nun capischeno gnente, però un cimelio da mostrare agli amici non guasta mai… E’ come un selfie! Nun se nega a nessuno. Voi mette? Qui io ce so stato! Ed è come er cimelio
der Sacro Bambino d’Aracoeli: se lo so fregato e ancora non l’hanno ritrovato. Stramaledetti ladri. E ci hanno messo una copia , ma nun è la stessa cosa. E’ come se dessero la fotocopia de ‘na benedizione. Dico giusto, Signor Carabiniere de Marmo de Piazza Risorgimento, che ci avete pure er cane, la mascotte…?
ER CARABINIER A CAVALLO : Che volete che ve dica? Nun so’ più tempi d’eroismo: oggi è già un atto eroico campare tutti i giorni, sbarcare il lunario. “Nei secoli fedele”, per carità, ma sapete , anche se m’hanno fatto er monumento, me sto’ un attimino a disincantà pur’io. Me sento un po’ bloccato in tutto questo marasma.
E il povero cane nemmeno po’ più arza’ la coscia, è immobilizzato anche lui. E che dire infine del mio cavallo: si, è fiero, infatti se chiama Piero però, me capite, per uncavallo, stare così fermo è un vero guaio! Je do un ordine: e nun po’ scatta’ , peccato…
Quelle belle cariche de cavalleria del buon tempo antico, che nostalgia , e che fierezza,e che potenza: sangue, sudore e polvere. E ammazza… che tempi! Che ne dite voi che siete la Verità in persona, anzi in… bocca?
BOCCA DELLA VERITA’ : Che volete che ve dica: chi nun è sincero , io je taio la mano . E basta … A chi tocca nun s’ ingrugna.
VILLA BORGHESE : Stormiscono le fronde a Villa Borghese, le statue dei monumenti agli scrittori famosi e agli eroi se scambiano chiacchiere.
Maurizio Macale [email protected]
(Ph. Archivio Navarra)
LE STATUE PARLANTI DI ROMA