ROMICS - Fiera di Roma. Bamboccioni o cavalli di razza?
racconto fotografico di Mauro NAVARRA
Tanti, narcisi, stravaganti, istruiti ma senza dubbio determinati il popolo dei Cosplay, dei lettori di fumetti e degli appassionati di giochi di strategia, rappresenta senza dubbio una positività nell’ attuale realtà giovanile.
Li ho seguiti, ho viaggiato con loro, li ho ascoltati, li ho visti discutere, sfidarsi, dare sfoggio delle loro conoscenze.
Uno schiaffo contro i luoghi comuni.
In un momento come quello attuale, trovare la forza e la gioia di essere protagonisti è encomiabile. Certo alcuni, i più giovani , erano accompagnati dai genitori con madri “eroine” che li controllavano a distanza. Non c’è problema, le basi per un sana crescita e per un’affermazione futura si vedono già, l’importante è coltivare le proprie ambizioni ed insistere in ciò in cui si crede. Auguri ragazzi!
Li ho seguiti, ho viaggiato con loro, li ho ascoltati, li ho visti discutere, sfidarsi, dare sfoggio delle loro conoscenze.
Uno schiaffo contro i luoghi comuni.
In un momento come quello attuale, trovare la forza e la gioia di essere protagonisti è encomiabile. Certo alcuni, i più giovani , erano accompagnati dai genitori con madri “eroine” che li controllavano a distanza. Non c’è problema, le basi per un sana crescita e per un’affermazione futura si vedono già, l’importante è coltivare le proprie ambizioni ed insistere in ciò in cui si crede. Auguri ragazzi!
Roma, Stazione Nomentana ore 9,30 di uno dei tanti sabati liberi in cui ti sforzi di uscire di casa con la macchina al collo, in cerca di eventi e situazioni varie da descrivere, per quanto possibile al meglio, attraverso la tua conoscenza fotografica.
E’ uno dei due appuntamenti annuali del Romics, il festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games che si tiene alla Nuova Fiera di Roma. Oggi ho voluto seguire le migliaia di ragazzi facendo il viaggio con loro, attraverso il loro mezzo più abituale, il treno metropolitano.
Ai pendolari che si recano al lavoro, pochi, considerata l’ora, la vista di Cosplay super accessoriati con armature, lance, strascichi e merletti crea istanti di imbarazzo nonché difficoltà per riuscire a salire sul treno.
A bordo poi è tutto un parlare di fumetti, cartoon, imitare le frasi e le gesta dei beniamini, dimostrare di conoscere episodi ancora inediti in Italia, mentre tra la folla c’è già qualcuno che inizia a truccarsi per anticipare i tempi di fusione con il proprio personaggio.
E si, “COSPLAY” parola foneticamente giapponese che nasce dalla contrazione dei due termini inglesi “costume” e “play” (costume e interpretare).
Il Cosplay infatti consiste nell’immedesimarsi, nei modi e nel costume in un ben preciso personaggio dei cartoons, dei videogiochi o del cinema fantasy.
Ore 10,15 il treno arriva a destinazione; i primi che riescono a conquistare l’aria corrono come impazziti sul cavalcavia e fin dentro al lungo tunnel che porta alla biglietteria con quell’entusiasmo che si legge loro in faccia per aver colmato oggi l’attesa di mesi.
Si entra nei padiglioni ed io continuo a scattare ed a parlare con molti ragazzi che hanno più o meno l’età dei miei figli. Cerco di farmi spiegare i vari giochi da tavolo a me incomprensibili: giochi di ruolo, di strategia, calcoli continui, intuizioni, fratellanze, imbrogli, ecc.ecc.
Poi ci sono i fumetti e qui un po’ mi difendo tra Tex, Zagor, Dylan Dog e Martin Mystère fino ad ottenere il massimo di ascolti sulle strisce di capitan Miki ed del mitico Grande Blek. Entusiasmo immediatamente raffreddato in quanto rivelatore dell’età. L’unica consolazione è che non mi sento solo ma in buona compagnia. L’appassionato di fumetti vive di sogni e non invecchia mai.
“La fantasia distruggerà il potere e una risata lo seppellirà” questo scrivevamo sopra la statua della Minerva all’ Università di Roma.
Si entra nei padiglioni ed io continuo a scattare ed a parlare con molti ragazzi che hanno più o meno l’età dei miei figli. Cerco di farmi spiegare i vari giochi da tavolo a me incomprensibili: giochi di ruolo, di strategia, calcoli continui, intuizioni, fratellanze, imbrogli, ecc.ecc.
Poi ci sono i fumetti e qui un po’ mi difendo tra Tex, Zagor, Dylan Dog e Martin Mystère fino ad ottenere il massimo di ascolti sulle strisce di capitan Miki ed del mitico Grande Blek. Entusiasmo immediatamente raffreddato in quanto rivelatore dell’età. L’unica consolazione è che non mi sento solo ma in buona compagnia. L’appassionato di fumetti vive di sogni e non invecchia mai.
“La fantasia distruggerà il potere e una risata lo seppellirà” questo scrivevamo sopra la statua della Minerva all’ Università di Roma.
Di acqua sotto i ponti ne è passata molta da allora. Ci siamo spesso impantanati ma con la tranquillità e la quasi certezza che noi, un posto di lavoro l’avremmo trovato. Le lotte di ieri sembrano non avere dato i frutti sperati ed i giovani d’oggi hanno sempre meno diritti e di conseguenza meno certezze sul loro futuro.
Politica a parte, forse anche per sfogare le nostre frustrazioni, li abbiamo spinti ad aprire le menti, a studiare, a laurearsi, a specializzarsi, a "masterizzarsi", ad imparare le lingue: “sai la globalizzazione…” e poi cosa stiamo offrendo a loro: sani consigli per cercare lavoro all’ estero.
Davanti a tale crisi l’osservare questi ragazzi che qualcuno si era permesso di chiamare “bamboccioni” ha significato per me la speranza che proprio da queste lucide menti, dal gioco, dalla fantasia dall’originalità, dalla cultura e dal rispetto per gli altri possa nascere un domani una nuova classe dirigente che getti via il vecchiume di idee e di retorica che ha paralizzato a lungo il nostro paese.
Mauro NAVARRA
Politica a parte, forse anche per sfogare le nostre frustrazioni, li abbiamo spinti ad aprire le menti, a studiare, a laurearsi, a specializzarsi, a "masterizzarsi", ad imparare le lingue: “sai la globalizzazione…” e poi cosa stiamo offrendo a loro: sani consigli per cercare lavoro all’ estero.
Davanti a tale crisi l’osservare questi ragazzi che qualcuno si era permesso di chiamare “bamboccioni” ha significato per me la speranza che proprio da queste lucide menti, dal gioco, dalla fantasia dall’originalità, dalla cultura e dal rispetto per gli altri possa nascere un domani una nuova classe dirigente che getti via il vecchiume di idee e di retorica che ha paralizzato a lungo il nostro paese.
Mauro NAVARRA
Oltre le grandi cuffie dal verde psichedelico sono i cavi che hanno attirato la mia attenzione. Cavi che legano, svuotano o riempiono le menti dei ragazzi, insomma un ape regina, un grande fratello ma anche impulsi dai forti stimoli che fanno lavorare tutti i sensi contemporaneamente predisponendo i ragazzi a grandi potenzialità future. Saperle allenare, accrescere e sfruttarle da adulti sarà poi la sfida per i prossimi anni. Sempre che abbiano maggiori opportunità di oggi. Speriamo! [email protected]
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Grazie per la visita. Mauro NAVARRA photographer
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