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ROMAMOR ( Mamma ROMA ) di Maurizio MACALE In Te nacqui. Nel grembo Tuo, Mamma Roma, vidi la LUCE, la Tua Luce, di ROSA più Croce, di Rosa ormai in Croce, un Amor di Luce, e son sei dècadi + anni septem, quasi… Nel grembo Tuo mi compiacqui, Mamma mia Roma, del piacere di essere al mondo, del crogiolarmi al Tuo Sole, io illuso… AmoRRoma … Tra le arcate dei tuoi ponti –dove ancora (antico Pontifex!) si aggirava l’ultimo Gatto – e i nasoni delle Tue fontane… Tra le statue Tue ‘parlanti’, poi, mi dis-piacqui, quando m’avvìdi che solo lamenti ai loro piedi deponévano i Romani né mai un foglio intriso di Gioiosa filigrana… Che noia !!! Di Sole un raggio minimo ma diritto penetrò la mia finestra interiore. Fu così che mi accorsi, Mamma Roma, di come Ti avevano ridotto, da REGINA a reietta… E Tu , che matta! Ma la Tua pazzìa è l’unica VIRTUS che Ti salva, AmoRRoma, da ogni sfacelo, da ogni ‘àpriti cielo’, da ogni rimostranza d’ore non-liete, quando nel fiume LETE (per dimenticare) tuffarmi vorrei scomparendo al solo fine di far cadere dal mio Cuore il ricordo di tutto quel che Ti hanno fatto… In Te, Roma, nacqui. In Te, Roma, dis-solvermi vorrei e diventare polvere d’Oro, tra GENI e Folletti e le Tue statue ‘parlanti’ e i nasoni da cui fuoriescono le chiare, fresche e dolci acque Tue, Roma, Amor/Dolore di una Città Eterna… Ché in Te è solo Fortuna, esclusivo segno del Destino, punctum Distinctionis, aver visto la Luce. La stessa Luce che mi consente, concedèndomi di vederTi, di poter gridare con tutto il Cuore… … AmoRRomaaaaa !!! Maurizio MACALE ( Alma Mater Romae-A.D. DDXVIII ) |
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